Fvg Plus spa è il nome della nuova società in house che sarà istituita per agire come braccio operativo della Regione nella gestione del credito alle imprese o ai privati. È questa la proposta contenuta nel disegno di legge 154 presentato dalla Giunta regionale lo scorso dicembre e il cui esame è iniziato oggi in prima Commissione consiliare con le audizioni dei portatori di interesse e gli interventi illustrativi degli assessori alle Finanze, Barbara Zilli, e alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini.
“Obiettivo dell’Amministrazione regionale è rendere più efficienti gli strumenti finanziari per erogare credito e agevolazioni alle Pmi e ai privati, costituendo una società in house pubblica che sia un vero e proprio braccio operativo in sostituzione di Mediocredito” ha spiegato Zilli, confermando che “la creazione di Fvg Plus spa, è un atto conseguente alla formalizzazione della dismissione della partecipazione della Regione in Banca Mediocredito Fvg spa”.
La nuova società sarà partecipata dalla Regione all’80 per cento e da Friulia fino al 20 per cento. La dotazione finanziaria iniziale sarà di 3 milioni di euro per la quota della Regione e di altri 500mila euro per la partecipazione di Friulia con la possibilità, come riportato da Zilli, di procedere a eventuali modifiche prima della discussione in Aula.
Zilli ha inoltre anticipato che durante la prossima seduta della Commissione, la quale si svolgerà giovedì per esprimere il parere sulla proposta di legge, proporrà “un emendamento per accorciare le tempistiche, così che la società venga formalmente costituita da Friulia, mentre la Regione entrerà con un apporto di capitale che la renderà immediatamente socio di maggioranza con l’80 per cento delle quote”. Quanto a Banca Mediocredito Fvg, Zilli ha precisato che la dismissione “non è stata ancora perfezionata, ma ci aspettiamo che la procedura si concluda entro il primo semestre di quest’anno”.
Bini ha ricordato come la costituzione della nuova società dia attuazione alle previsioni della legge SviluppoImpresa, in cui è prevista una revisione di tutto il sistema finanziario regionale e dell’accesso al credito agevolato, inclusi i Fondi di rotazione.
“Friulia e Fvg Plus avranno target ben distinti e mirati – ha specificato Bini -. Friulia dovrà occuparsi di grandi operazioni, mentre Fvg Plus rivolgerà il suo operato soprattutto alle micro e piccole imprese. Queste infatti costituiscono l’80 per cento del nostro tessuto economico e sono quelle che più hanno un concreto bisogno di sostegno da parte della Regione per essere accompagnate verso il nuovo mercato economico mondiale. Pur attraversando un certo dinamismo, il nostro sistema economico registra un punto di debolezza nel nanismo d’impresa e nelle difficoltà a superare il passaggio generazionale, in particolare delle nostre piccole e piccolissime imprese. Sarà importante, dunque, che questa nuova società si avvalga di professionalità altamente qualificate in grado di accompagnare le imprese in questi passaggi” ha sottolineato ancora Bini.
Esaurita l’illustrazione, ha preso il via una serie di audizioni tematiche in videoconferenza che hanno coinvolto i principali portatori di interesse regionali (Confidimprese Fvg e Confidi Friuli hanno anche inviato delle memorie, mentre è intervenuto anche Alessio Di Dio di Lega Cooperative Fvg), tutti concordi in merito alla validità dello strumento. Massimiliano Ciarrocchi, dg di Confindustria Fvg, ha parlato di “idea fondamentale e importante passo avanti per gestire una mole di interventi di finanza e contribuzione”, mentre Graziano Tilatti (Confartigianato Imprese Fvg) ha auspicato che “i fondi di rotazione non si portino dietro come bagaglio l’attuale carico burocratico. Meno pesantezza, dunque, e più velocità nel dare risposte”.
Secondo Alessandro Da Re (Frie), inoltre, la costituzione di Fvg Plus “avviene in maniera opportuna lungo un percorso di riforme Frie che porterà all’unificazione dei fondi e delle segreterie, portando grande semplificazione e maggiore efficienza. Essendo molto complesso, è dunque positivo che venga gestito da una realtà in house”.
Lucia Piu (Associazione Piccole e Medie Industrie Confapi Fvg) ha parlato anche a nome di Enea Vian di “evoluzione degli strumenti che la Regione metterà a disposizione del territorio. Sosteniamo un’iniziativa e un percorso coerenti e vantaggiosi per imprese e associazioni”.
Anche Stefano Minin (Finreco) ha sottolineato “il corretto modo di procedere da parte della Giunta”, evidenziando tuttavia “un bacino caratterizzato da realtà molto piccole e sottocapitalizzate, giacché il capitale è fornito soprattutto dal lavoro umano. Garantiamo piena disponibilità nel valutare nuove opportunità sinergiche per lo sviluppo in un comparto da oltre 200mila soci”.
Su ipotesi di collaborazione si è soffermato anche Sandro Rozzini (direttore di Confidimprese Fvg) che ha suggerito di unire le forze per “un’iniziativa ben precisa: le banche sono poco attente alle piccole operazioni di credito, perciò Confidi e la nuova società potrebbero unire le forze per soddisfare tale esigenza attraverso la messa a disposizione di liquidità che i Confidi possano erogare come finanziamenti alle imprese socie”.
Il dibattito da parte dei consiglieri è stato posticipato alla seduta di giovedì, fermo restando l’intervento del pentastellato Cristian Sergo che ha chiesto dettagli sui contenuti e l’utilità tecnica del formulario inserito nella documentazione collaterale al ddl 154.