“Per Buja ci vuole un imprenditore che si faccia carico di rilanciare la produzione in zona e non delocalizzi”. E’ la richiesta dei lavoratori della Dm Elektron di Buja che oggi a Trieste hanno organizzato un presidio in attesa dell’incontro convocato dagli assessori Alessia Rosolen e Sergio Emidio Bini al quale hanno partecipato sindacati e Rsu aziendali.
L’azienda ha annunciato al sindacato l’intenzione di chiudere i reparti produttivi e di mantenere aperta esclusivamente la parte aziendale che comprende amministrazione, ricerca e sviluppo.
“Se questo progetto dovesse andare in porto”, spiega Gianpaolo Roccasalva, segretario regionale Fiom Cgil, “per oltre la metà dei dipendenti si profilerebbe la cassa integrazione per chiusura della produzione. Il mio timore è che al termine dell’ammortizzatore sociale non ci sia altra uscita se non il licenziamento. Non ci accontentiamo di parlare di ammortizzatori sociali – conclude – e alla Regione chiediamo di attivarsi insieme a noi per cercare un imprenditore disposto a intervenire per salvare l’azienda e i suoi occupati”.
“E’ l’unica possibilità che abbiamo – afferma Andrea Mariuzzi, Rsu della Dm Elektron – tanto più che il settore dell’elettronica può offrire buone possibilità nella zona. Non accettiamo di sentirci dire che è per colpa della nostra manifestazione di protesta dello scorso dicembre che i clienti si sono allontanati dall’azienda. Noi abbiamo scioperato una settimana per non perdere il posto di lavoro”.