E’ stata firmata l’intesa sul contratto 2019-2021 nel settore del Comparto Unico del Friuli Venezia Giulia, che interessa oltre 13.000 dipendenti degli enti locali.
L’accordo – riferiscono i sindacati – prevede aumenti del 3,45% sulla parte tabellare, che corrispondono a incrementi salariali che vanno da 65 a 83 euro al mese per tredici mensilità.
E’ previsto inoltre un incremento da 586 a 720 euro all’anno del salario accessorio per tutti i dipendenti del comparto, con decorrenza primo gennaio 2023, con il recepimento della norma dell’ultima legge di bilancio che stanzia nove milioni di euro (3 milioni all’anno per tre anni) per di coprire le attuali differenze di stipendio tra i dipendenti della Regione FVG e quelli degli Enti locali.
L’intesa rivede anche una serie di indennità (settore educativo, reperibilità, autisti, addetti di segreteria, indennità di vigilanza per la polizia locale, nuova indennità squadre pronto intervento) e introduce miglioramenti per i ricongiungimenti familiari, permessi, progressioni verticali.
Infine, per far fronte all’emergenza di carenza di personale nei piccoli comuni, è stato concordato un incentivo per la permanenza nei paesi fino a 3mila abitanti che hanno meno di otto dipendenti comunali.
A questo punto, per l’entrata in vigore del nuovo contratto, con l’incremento dei trattamenti e l’erogazione degli arretrati, sono necessari due passaggi: l’approvazione da parte della Giunta Regionale e il via libera della sezione regionale della Corte dei Conti.
Raggiunta l’intesa sul Comparto Unico Fvg, 13.000 i lavoratori coinvolti
Incentivi per la i dipendenti che restano nei Comuni sotto i tremila abitanti
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