Migliorare la connessione del porto di Trieste con l’infrastruttura ferroviaria nazionale per incrementare la quota di traffico a servizio dello scalo. Questo il principale obiettivo dell’accordo siglato da Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, e Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
L’intesa, che rappresenta un aggiornamento del documento siglato nel 2016, permetterà d’incrementare l’efficienza e l’operatività dei moli con riduzione delle manovre, dei tempi di percorrenza e l’allocazione delle stazioni quanto più possibile in prossimità delle aree di carico e scarico.
La Stazione di Trieste Campo Marzio sarà lo snodo più importante a servizio del porto. Nel dettaglio il nuovo Piano Regolatore del Porto di Trieste prevede la realizzazione d’importanti interventi infrastrutturali e tecnologici, tra cui un nuovo assetto nel piano d’armamento portuale che creerà una migliore connessione con i moli V, VI e VII, l’ampliamento del Punto Franco Doganale e l’eliminazione del muro di delimitazione che non consente lo sviluppo dell’area per i binari di arrivo e partenza. Il beneficio principale consisterà nella riduzione delle operazioni di manovra per i treni in arrivo e in partenza a cui consegue un significativo incremento della capacità produttiva dell’impianto.
Inoltre, l’accordo richiama i potenziamenti già previsti da Rfi sugli impianti e linee afferenti alla stazione di Campo Marzio (dorsale portuale Servola–Aquilinia) e interventi che riguardano le stazioni di Cervignano Smistamento e Villa Opicina, che – come previsto nel progetto Trihub – assieme a Trieste costituiscono un unico sistema di gestione del trasporto ferroviario delle merci provenienti dal porto. L’obiettivo condiviso è quello di realizzare una fase significativa del Piano Regolatore Portuale entro il 2023.