E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto a fine settembre 2020, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
I distretti industriali del Triveneto nel terzo trimestre 2020, grazie al progressivo allentamento delle misure di contenimento della pandemia e alla contestuale ripresa delle attività produttive e dei consumi a livello mondiale, hanno registrato un balzo congiunturale nelle esportazioni riportandosi, con 8,1 miliardi di euro, vicino ai livelli toccati nello stesso periodo del 2019 (-3,6%), dopo il crollo segnato nel secondo trimestre (-32%).
Dei 40 distretti monitorati, 17 sono tornati a crescere, appartenenti per lo più al sistema casa (+3,8%) e all’agro-alimentare (+1,6%). La reattività dell’attività produttiva delle imprese distrettuali nelle tre regioni ha seguito un rimbalzo a V, riportando le esportazioni in un solo trimestre prossime ai livelli pre-COVID, diversamente da quanto successo nel 2009, quando si sono impiegati più trimestri per tornare in territorio positivo. Nel Triveneto le altre industrie manifatturiere non distrettuali hanno dimostrato analoga capacità di ripresa (-3,6% la variazione del manifatturiero al netto della cantieristica).
Nel sistema casa i distretti del Triveneto hanno realizzato i migliori risultati chiudendo il terzo trimestre con un aumento del 3,8% (variazione tendenziale): trainanti gli Elettrodomestici di Inox Valley (+16,2%), che hanno così replicato i livelli di vendite dei primi 9 mesi dell’anno precedente. Bene anche il Legno e arredo di Treviso (+5,7%) e il Legno e arredo di Pordenone (+7,8%). Chiudono il terzo trimestre in territorio positivo i distretti dell’agroalimentare (+1,6%), dove le Mele dell’Alto Adige hanno registrato il risultato più brillante (+24,9%). Per quanto riguarda invece i vini e bevande, complessivamente i livelli esportati nell’estate del 2020 sono di poco inferiori a quelli dell’anno precedente (-0,9%), dove si distinguono i Vini e distillati di Bolzano (+6 milioni di euro). Recuperano nel terzo trimestre 2020 anche i distretti della metalmeccanica (-5%) dopo il crollo primaverile, mentre nel sistema moda (-8,2%) e nella filiera della pelle (-7,7%) le imprese distrettuali rimangono più colpite dalla crisi pandemica che ha modificato gli stili di vita e i consumi, solo parzialmente tornati a una transitoria normalità nel periodo estivo.
“La ripresa dell’export distrettuale triveneto del terzo trimestre attesta la reattività e la resilienza delle nostre imprese, che hanno dimostrato capacità e competitività anche in un momento così complesso e con enormi difficoltà a livello globale. Da parte nostra, fin dall’inizio dell’emergenza, siamo stati vicini al territorio sostenendo le aziende con la liquidità necessaria e accompagnandole nei percorsi necessari per affrontare e superare la crisi. Nel corso del 2020 abbiamo concesso, nel Triveneto, oltre 91 mila moratorie per un debito residuo pari a circa 11 miliardi di euro – ha sottolineato Renzo Simonato, direttore regionale Veneto Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige – Per facilitare l’accesso al credito anche alle imprese di più piccole dimensioni facciamo leva sul sistema delle filiere. Nel Triveneto abbiamo 130 contratti di filiera, per un totale di quasi 1.800 fornitori e un giro d’affari complessivo di 12 miliardi di euro”.
Recupero brillante per il Legno e arredo di Pordenone tra i distretti del Friuli Venezia Giulia
I distretti del Fvg, che nel terzo trimestre 2020 hanno esportato 577 milioni di euro (10 milioni di euro in meno rispetto al 2019, pari a -1,7%), si sono ripresi maggiormente dalle perdite primaverili (-32%), grazie al rimbalzo tra luglio e settembre delle vendite del Legno e arredo di Pordenone (+7,8%) principalmente in Francia, Polonia, Russia e Germania. Al contrario, l’altro distretto della filiera regionale del mobile, le Sedie e tavoli di Manzano, ha segnato un recupero parziale, chiudendo il terzo trimestre su livelli ridotti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-12,7%), con una buona ripresa nei mercati del Nord Africa (Tunisia, Algeria ed Egitto) ma ancora in perdita rispetto al 2019 nei mercati di sbocco più rilevanti, come Stati Uniti, Slovenia, Regno Unito e Repubblica Ceca.
Per gli Elettrodomestici di Pordenone la crescita delle vendite (+2,5%), concentrata in Algeria, Polonia e Regno Unito, si è rivelata di minore intensità rispetto a quella osservata a Treviso. Nel comparto agroalimentare, il Prosciutto San Daniele ha superato i livelli delle esportazioni del 2019 (+6,9%), aumentando in Belgio, Paesi Bassi e Germania: la filiera DOP, che avrebbe subìto una leggera flessione di produzione (Confagricoltura FVG), ripone buone attese sui mercati esteri per il 2021, grazie a una maggiore valorizzazione del Prosciutto friulano, che dovrebbe venire dall’etichettatura d’origine della carne, in vigore dal prossimo anno. Le riaperture estive della ristorazione hanno consentito il rimbalzo delle vendite anche per i Vini e distillati del Friuli, che si sono avvicinati ai livelli del 2019 (-1,1% la variazione tendenziale nel terzo trimestre), trainati da Regno Unito, Giappone e Svizzera, che hanno bilanciato le minori vendite nei mercati statunitense e tedesco. Recupera parzialmente anche il Caffè di Trieste, ma rimane ancora al di sotto dei valori esportati nel terzo trimestre 2019 (-16,6%) a causa della riduzione della domanda dagli Stati Uniti (-61%).
Andamento dei principali mercati di sbocco
Infine, uno sguardo alle esportazioni dei distretti del Triveneto nei principali mercati di sbocco: la Germania ha segnato 3,5 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2020 (pari al 16% del totale export), gli Stati Uniti 2,3 miliardi di euro (10% del totale), la Francia 2,2 miliardi di euro (10% del totale) e il Regno Unito 1,4 milioni di euro (7% del totale).
Alle esportazioni verso la Germania nel terzo trimestre 2020, che sono cresciute del +6,1%, ha dato grande impulso il sistema casa (distretti del Legno e arredo di Treviso e Elettrodomestici di Treviso) per effetto non solo di un generale rafforzamento dei consumi per la casa, ma anche degli sgravi alle aziende concessi per il secondo semestre 2020 dal Governo tedesco (IVA dal 19 al 16%). Gli ulteriori aiuti alle famiglie hanno anche sostenuto la domanda interna, e non a caso tra i primi 10 distretti con maggiore crescita sul mercato tedesco, si collocano 3 distretti alimentari (Mele dell’Alto Adige, Carni di Verona, Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene), e il Tessile e abbigliamento di Schio Thiene e Valdagno. Benefici si sono avuti anche per l’automotive (Meccatronica di Trento), la metalmeccanica (macchine agricole di Padova e Vicenza, Termomeccanica di Padova) e gli intermedi (Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova).
Negli Stati Uniti (-1,8% v.t. terzo trimestre 2020) il rimbalzo si è realizzato grazie al mobile e all’arredo (Legno e arredo di Treviso) e al settore moda sia di fascia alta (Calzature del Brenta, Oreficeria di Vicenza) che di quella più informale e outdoor (Calzatura sportiva di Montebelluna); segnali positivi si sono evidenziati anche per l’Occhialeria di Belluno. Bene la ripresa della meccanica e dell’automotive (Meccatronica dell’alto Adige, Termomeccanica scaligera e Macchine agricole di Padova e Vicenza).
In Francia la crescita estiva delle esportazioni ha riguardato maggiormente i settori della meccanica (Meccanica strumentale di Vicenza, Termomeccanica di Padova e Macchine agricole di Padova e Vicenza) e della casa (Legno e arredo di Pordenone e di Treviso ed Elettrodomestici di Treviso); nel settore della moda solo l’Oreficeria di Vicenza ha aumentato le vendite. Ancora nelle prime dieci posizioni per crescita si collocano i distretti agroalimentari (Carni di Verona, Dolci veronesi e Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene). Il mancato recupero dei principali distretti della filiera della pelle ha impedito di raggiungere i livelli delle esportazioni del 2019 (-3,5% nel terzo trimestre e -16,8% nei primi 9 mesi).
Un cenno finale al Regno Unito, più in difficoltà rispetto ai mercati fin qui esaminati (-7,6% nel terzo trimestre e -20,6% nei primi 9 mesi), dove prevale la crescita dei distretti della meccanica (Termomeccanica Scaligera e Meccatronica dell’Alto Adige) e degli Elettrodomestici della Inox valley e dove si distinguono anche il Tessile e abbigliamento di Treviso e i Vini e distillati di Trento. Durante il periodo estivo non hanno recuperato le vendite nel mercato inglese i Vini veronesi (-21,1% la variazione tendenziale nel terzo trimestre 2020), il Prosecco di Conegliano- Valdobbiadene (-14,5%), il Legno e arredo di Treviso (-19,7%), le Calzature del Brenta (-53,9%) e l’Occhialeria di Belluno (-19,3%).
L’ultima parte dell’anno si dovrebbe essere chiusa con un rallentamento della crescita dei distretti del Triveneto a causa del rafforzamento delle misure di lockdown adottate dai principali mercati di sbocco, causata dalla seconda ondata autunnale di contagi. Tuttavia, il forte rimbalzo estivo delle esportazioni conferma l’elevata reattività delle imprese distrettuali ai primi segnali di ripresa della domanda mondiale.