“Questa mattina si è tenuto, finalmente, il tanto richiesto incontro tra associazioni dei risparmiatori e Consap sul Fondo d’Indennizzo, per fare il punto della situazione e affrontare le tante criticità emerse anche negli ultimi tempi”, fa sapere la presidente di Consumatori Attivi, Barbara Puschiasis.
“Su 144.000 domande, 128.511 sono quelle trattate a oggi per 854.000.000 euro. Il 96% delle forfettarie, dunque, è stato evaso così come il 42% delle massive”, ricorda Puschiasis, che poi riassume così le informazioni ricevute nel corso del vertice con il Consap.
“Non ci sarà nessuna revoca dei rigetti già notificati per mancato rispetto dei requisiti reddituali e patrimoniali per accedere al forfettario in quanto la sentenza del Tar del Lazio, per Consap, si riferisce solo a uno specifico e particolare caso e non è a oggi passata in giudicato. Verrà appellata. La Commissione Tecnica concluderà il suo incarico il 31 luglio 2022. Quindi entro tale data saranno definite tutte le domande”.
“La rimanenza del fondo, dopo aver pagato gli indennizzi al 30% a tutti coloro che hanno presentato la domanda, sarà ulteriormente ripartito per accrescere la percentuale, salvo diversi interventi normativi che dovessero sottrarre il tesoretto al Fir. Sul calcolo degli indennizzi per coloro che avevano le obbligazioni subordinate ancora c’è molta confusione…”, continua Puschiasis.
“Eventuali errori materiali compiuti nella compilazione della domanda da parte del risparmiatore non potranno essere corretti se l’indennizzo è già stato riconosciuto, ma per alcuni Consap ha chiesto un’integrazione e, conseguentemente, ha fatto correggere l’errore. Le massive vengono valutate in base ai documenti forniti, ma anche alla luce di altri elementi. Insomma, ci sono ancora molti dubbi che oggi la Consap non ha permesso di chiarire fino in fondo, non dando spazio agli interventi dei partecipanti all’incontro”.
“Confidiamo che questo atteggiamento burocratese abbia a cessare con confronti aperti con chi da anni si sta rovinando la vista e pure lo stomaco a gestire pratiche per le quali, spesso, non ci sono risposte ai dubbi da fornire ai risparmiatori proprio per una comunicazione troppo formale e poco sostanziale. Noi continuiamo a fare pressione affinché passi l’emendamento necessario a risolvere le problematiche da tempo denunciate e che non stanno trovando soluzione nella interlocuzione formale con chi sta gestendo il Fondo”.