Parte la nuova vita di Safop, l’azienda che produce macchine utensili in Comina, a Pordenone. Dopo il fallimento di metà luglio, Safop è passata nelle mani del gruppo indiano, HYT Engineering, leader in Asia nella produzione di grandi torni e nella manutenzione ferroviaria. Un colosso da 700 dipendenti e 80 milioni di fatturato.
Il gruppo asiatico l’ha acquistata all’asta l’11 settembre per una cifra di 4 milioni 680 mila euro, battendo al concorrenza di Cimolai Spa. Oggi il nuovo management, composto dalla famiglia Teli, si è ufficialmente presentato nella sede di Unindustria, alla presenza di quanti hanno contribuito all’operazione di acquisto, alla banche sostenitrici (Civibank e Udi) e alle apparentane sindacali. Da subito il presidente Bhoraj Teli ha rimarcato l’intenzione di aprire nuovi mercati per la Safop, la cui produzione è già ripartita.
“Abbiamo già alcuni progetti in essere per Safop, alcuni passati dall’India altri sviluppati appositamente per l’impresa italiana”, evidenza il presidente del Cda di Safop, Bhoraj Teli. “Si tratta di un tornio a portale, torni in fossa per la manutenzione delle ruote della metropolitane e di un tornio a tandem. Credo che questo ci potrà portare commesse per circa 6 milioni di euro. Vogliamo anche irrobustire il mercato della Safop, che è già mondiale, puntando soprattutto a India e Cina”.
La nuova proprietà ha riassunto 29 dipendenti e punterà a investire gli utili sul territorio. “Per il futuro contiamo di aumentare il numero di dipendenti, ne abbiamo già contattati alcuni che facevano parte di Safop In base ai risultati economici cercheremo di rafforzarci”, sottolinea Rajashri Teli, vicepresidente del Cda.
Soddisfazione per Unindustria che ha seguito la vicenda e accompagnato l’ingresso del nuovo gruppo indiano. “Se nel passato al proprietà cinese non si è dimostrata all’altezza – spiega Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone – il gruppo HYT ha tutte le carte in regola per fare il bene della Safop. Importante sarà la sinergia con l’Interporto di Pordenone, sia per la spedizione di merci sia per la manutenzione delle ferrovie gestite da Upac. Da parte nostra c’è stato e ci sarà il sostegno necessario, anche attraverso il Polo Tecnologico. Faccio gli auguri alla nuova proprietà”.