Si è spento ieri sera a Pordenone, a 94 anni, Armando Cimolai, fondatore dell’omonimo gruppo, leader nel mondo nella progettazione, fornitura e montaggio di strutture complesse in acciaio.
Nel 1949, insieme alla moglie Albina, aveva dato vita a un laboratorio per la produzione di cancelli e infissi metallici. Ha accompagnato l’azienda negli oltre 70 anni di storia, dal primo stabilimento in viale Venezia a quelli di Polcenigo (1974), Roveredo (1986) e, nel 1991, del Centro Servizi a San Quirino. Nel 2003 si costruisce lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro, sulla sponda dell’Aussa Corno, dotato di banchina per l’attracco delle navi. Qui inizia la produzione di tubi di grande spessore e, nel 2007, la costruzione di scafi per navi.
Cimolai ha attualmente un giro d’affari che si attesta intorno ai 500 milioni di euro e impiega oltre 3.000 lavoratori, di cui 1.500 diretti, in progetti iconici in tutto il mondo.
“Ho lavorato molto e in oltre 70 anni, in azienda, non abbiamo mai fatto un’ora di cassa integrazione”, raccontò Cimolai due anni fa quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo nominò Cavaliere di Gran Croce, “né abbiamo mai licenziato nessuno”.
Nel 2005 gli era stato conferito dall’Università di Trieste il titolo d’ingegnere honoris causa. Fino ai suoi ultimi giorni era rimasto in attività con la società Armando Cimolai Centro Servizi.
I funerali saranno celebrati mercoledì 5 ottobre alle 16, nella Chiesa Parrocchiale di Vigonovo di Fontanafredda.
Ci ha lasciato l’imprenditore Armando #Cimolai.
Iniziò il suo cammino da apprendista, fino a diventare un capitano dell’industria pordenonese con un impero riconosciuto in tutto il mondo. Oggi il #FVG piange una delle sue stelle più lucenti.
Condoglianze a tutta la famiglia. pic.twitter.com/1eIlqPVoKI— staff @M_Fedriga (@staff_M_Fedriga) October 2, 2022
“Con Armando Cimolai scompare un autentico pioniere dell’industria nazionale. Partito dalla ricchezza del suo lavoro, dalla passione per progredire e dall’ingegno ha raggiunto i massimi traguardi, portando la sua impresa tra le poche a poter affermare a livello mondiale primati tecnologicamente significativi nel campo delle grandi costruzioni. È a esempi come il suo e alla continuità di conduzione dell’azienda assicurata dalla sua famiglia cui vanno le condoglianze, che dobbiamo rifarci se vogliamo ripartire su solide basi”, afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani.
Armando #Cimolai era con noi a Comeglians, il 31 luglio 2021. Non volle mancare a riaprire quell’opera rifatta che lui costruì 52 anni prima. Una testimonianza importante: coraggio, lavoro e motivazione delle maestranze. Una lezione anche in quel giorno. Riposi in pace. pic.twitter.com/JnKSjfVPEJ
— Riccardo Riccardi (@Riccardi_FVG) October 3, 2022
“Con Armando Cimolai scompare uno degli imprenditori più straordinari del Friuli Venezia Giulia, un simbolo e un modello della genialità imprenditoriale italiana ma soprattutto figlio della sua terra di cui ha saputo incarnarne i valori dell’operosità e della dedizione al lavoro. E su questi valori insieme alla moglie, dopo anni di esperienza come operaio, nel 1949 ha edificato un’azienda che oggi tutto il mondo ci invidia, in grado di rivaleggiare con i più importanti gruppi nella realizzazione e costruzione di grandi opere infrastrutturali. Cimolai ci lascia una grande eredità, non solo materiale ma anche spirituale, un esempio di fare impresa che vuole essere un monito per le giovani generazioni a scommettere sulle loro capacità. Un modello per tutti noi. Alla famiglia, alla moglie Albina e ai figli Luigi e Roberto il mio più sincero cordoglio” dichiara il senatore Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia.
“Non è stato soltanto un grande imprenditore, capace di intuire in anticipo gli sviluppi del suo settore, ma anche un uomo-simbolo per il Friuli, in quanto ne incarnava i valori più profondi, quelli della laboriosità e della tenacia, dell’attaccamento al lavoro”. Così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, ricorda Armando Cimolai, fondatore di una realtà industriale attiva da più di settant’anni in Friuli Venezia Giulia, con le radici ben piantate nel territorio pordenonese ma capace di guardare al mondo e di farsi apprezzare ovunque per la qualità delle sue costruzioni metalliche, anche grazie alla strategia di diversificazione societaria che una quindicina d’anni fa suddivise le attività tra spa, Technology e Centro servizi.
“Cimolai faceva parte di una generazione straordinaria di industriali, che tanto ha dato al territorio in termini di sviluppo e di posti di lavoro – sottolinea ancora Zanin -. E di lui colpisce anche questo partire dal basso: lavorò a lungo come operaio prima di mettere in piedi una sua attività. Porgo pertanto le condoglianze dell’intero Consiglio regionale alla moglie Albina, ai figli e a tutta la famiglia Cimolai”.
“Il Friuli Venezia Giulia perde uno dei più straordinari imprenditori del nostro tempo, Armando Cimolai. Nel 1949, partendo da Pordenone, Cimolai si lanciò con coraggio in un’avventura pionieristica, sostenuto dall’amata moglie Albina. Aveva solo vent’anni, ma riuscì a dare vita a un colosso delle costruzioni in metallo, che oggi opera in più di 60 paesi e coinvolge 3mila dipendenti”. È il ricordo che l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha tracciato all’indomani della scomparsa di Armando Cimolai, spentosi ieri all’età di 94 anni.
“Cimolai incarnava le migliori virtù della nostra terra: il saper fare e l’ingegno artigiano, il talento imprenditoriale e la grande dedizione per il lavoro. Grazie a queste qualità la sua azienda e il suo cognome sono diventati nel mondo sinonimo di eccellenza, contribuendo a far conoscere il Friuli Venezia Giulia e le sue maestranze a livello internazionale. Più di tutto, però – ha evidenziato ancora con stima e affetto Bini -, vorrei fossero ricordate le qualità umane di Armando Cimolai, che ho più volte avuto occasione di sperimentare, incontrandolo e conoscendolo di persona. È stato un esempio per un’intera generazione di imprenditori e sono certo che la sua storia continuerà ad ispirare i giovani d’oggi. Alla sua famiglia e a tutto il gruppo vanno le più sentite condoglianze”.
“Con la morte di Armando Cimolai Pordenone, il Friuli Venezia Giulia e il Paese perdono un capitano d’industria, uno straordinario esempio per l’imprenditoria locale e nazionale, un simbolo per questa terra. Un uomo che, con la sola forza del suo impegno, del suo intuito e delle sue capacità è riuscito a trasformare un laboratorio artigiano in un’impresa che nei decenni ha varcato i confini nazionali ed europei, portando il nome del FVG nel mondo nel solco di una tradizione imprenditoriale e nello spirito degli abitanti di questo territorio”, scrive il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas esprimendo il cordoglio per la scomparsa.
Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle si unisce al cordoglio per la scomparsa di Armando Cimolai, imprenditore pordenonese e fondatore dell’omonima azienda, scomparso ieri all’età di 94 anni. “Ci lascia un industriale che ha saputo, negli oltre 70 anni di attività, costruire una grande realtà partendo da zero – continua la nota del Gruppo M5S -. Cimolai ha realizzato progetti in tutto il mondo, dando lustro alla Destra Tagliamento e all’intero Friuli Venezia Giulia”.
“La scomparsa di Armando Cimolai è una perdita non solo per il mondo dell’imprenditoria, ma anche per il suo amato territorio. Per questo il mio ricordo va a Cimolai non solo come imprenditore di successo, ma anche come uomo attaccato alla terra natia alla quale non ha mai fatto mancare presenza e aiuto” afferma il consigliere regionale Sergio Bolzonello (Pd) esprimendo il suo cordoglio. “Se da un lato, assieme alla consorte Albina e ai figli, è riuscito a creare un’impresa che è stata in grado di offrire al territorio sia occupazione, sia un ruolo e un prestigio internazionale nel settore delle costruzioni, dall’altro ha sempre garantito aiuto a persone e istituzioni della nostra comunità, sempre con discrezione. Alla moglie Albina, ai figli Luigi e Roberto e ai nipoti vanno le mie più sentite condoglianze”.
“L’industria pordenonese e italiana ha perso Armando Cimolai, un grande imprenditore che con tenacia, caparbietà e forza di volontà, ha saputo fondare e costruire un impero che è diventato un’eccellenza a livello internazionale”. Lo afferma, in una nota, il Gruppo consiliare della Lega esprimendo “sincero cordoglio alla famiglia dell’industriale pordenonese scomparso, alla moglie Albina e ai figli Luigi e Roberto a cui è stato affidato il compito di proseguire il cammino seguendo le orme di un padre che non si è mai fermato, spinto dalla sua intraprendenza e lungimiranza”.
“Ad Armando Cimolai – continua la nota della Lega – va dato il merito di avere garantito occupazione e lavoro per tante famiglie dell’area pordenonese e non solo, e di avere fatto inoltre apprezzare la serietà dei nostri lavoratori all’estero nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali per le quali il gruppo Cimolai ha collaborato con i più famosi progettisti e architetti del mondo”.
“Un grande uomo che ha sempre guardato avanti e che non ha mai smesso di lavorare per far crescere e innovare ulteriormente la Cimolai – concludono gli esponenti del Carroccio – diventata sinonimo di successo internazionale, che ha espresso i valori del nostro territorio, così lo vogliamo ricordare”.
Anche il Consigliere regionale Emanuele Zanon, si unisce al cordoglio per la scomparsa del Cavalier Armando Cimolai. “Con la scomparsa di Armando Cimolai, la nostra regione non ha perso solo un grande imprenditore ma anche un uomo simbolo della nostra economia. Uomo che ha saputo costruire un’importante realtà industriale a livello internazionale partendo da una piccola attività. Per riuscire in queste imprese che si possono definire epiche, ci vogliono doti e virtù non comuni, come intelligenza, visione, coraggio, dedizione, costanza e determinazione, che Cimolai ha dimostrato di possedere e saper trasmettere – assieme al fondamentale aiuto della sua consorte signora Albina – ai figli e a tutti i suoi collaboratori e dipendenti”.
“L’impresa Cimolai, attraverso le grandi infrastrutture che ha saputo realizzare con successo in tanti paesi del Mondo, inorgoglisce gli abitanti della nostra regione e l’Italia intera, dimostrando le grandi doti imprenditoriali dei capitani di industria del nostro Paese. Oggi più come mai abbiamo bisogno di modelli, come quello rappresentato da Armando Cimolai, quali fonti di ispirazione per costruire l’Italia di domani, consapevoli che nessun grande e duraturo successo si raggiunge senza sacrificio, creatività e impegno”, conclude Zanon.