Da oggi è scattato l’obbligo di tampone negativo per l’ingresso in Slovenia anche per i lavoratori transfrontalieri, da ripetere ogni sette giorni. In merito alla misura adottata da Lubiana – che si aggiunge a quelle più stringenti in vigore dall’8 marzo per tutte le persone che intendono entrare nel Paese – Roberto Treu, presidente del sindacato Csir Fvg-Slovenia Cgil, Cisl, Uil – Zsss, Ks90 precisa: “Ribadiamo che il Consiglio sindacale interregionale Friuli Venezia Giulia-Slovenia auspica il rispetto delle raccomandazioni del Consiglio Europeo a favore del mantenimento al diritto alla mobilità per i lavoratori frontalieri anche e specificatamente in periodo Covid, ma va precisato che i residenti in Italia che per lavoro, studio o altre necessità previste dalle normative devono recarsi in Slovenia, possono fare ingresso in territorio sloveno presentando un tampone di esito negativo fatto nei sette giorni precedenti e che il test può essere effettuato gratuitamente presso le strutture sanitarie slovene ai principali valichi confinari tra i due Paesi. È sufficiente firmare un’autocertificazione per essere ammessi al tampone rapido, il cui esito viene comunicato in pochi minuti”.
Il Csir, nell’auspicare un sollecito ritorno alla situazione ordinaria, esprime “apprezzamento per la gestione di questi provvedimenti da parte della Slovenia, che recepisce quanto sollecitato nei giorni scorsi dallo stesso sindacato, analogamente a quanto già fatto dalle organizzazioni sindacali italiane in merito ai transiti tra Friuli Venezia Giulia e Austria”.