Una piccola vettura monoposto stile Formula 1, con motore elettrico, ideata e costruita da un gruppo di studenti dell’Università di Udine per gareggiare nel campionato universitario internazionale Formula Student. È il risultato del progetto “Uniud E-Racing Team”, nato due anni fa nell’ambito dell’Uniud Lab Village, il polo di ricerca applicata avanzata dell’Ateneo friulano. Il prototipo raggiunge i 120 chilometri orari, ha un motore di 80 chilowatt di potenza, pesa 328 chilogrammi, è lungo 3 metri e 2 centimetri, largo un metro e 45 centimetri, alto un metro e 35 centimetri, con un passo di un metro e 69 centimetri. L’investimento complessivo nel progetto è di circa 100 mila euro, coperto dall’Ateneo e dalle 15 aziende che collaborano e lo sostengono con finanziamenti diretti e in componentistica.
La monoposto è stata presentata oggi alla Biblioteca scientifica dell’Ateneo. Sono intervenuti: il rettore, Roberto Pinton, il direttore del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, Alessandro Gasparetto, e il responsabile scientifico e il team leader del progetto, rispettivamente Luca Casarsa e Yassine Mangar.
Il progetto Uniud E-Racing nasce dall’idea di un gruppo di studenti dell’Università di Udine con l’obiettivo di partecipare al campionato Formula Student. La squadra è composta da una cinquantina di studenti ed è suddivisa in sette reparti: aerodinamica, business (business plan e cost report), dinamica, elettronica, marketing, powertrain (sistema di propulsione), telaio. Gli studenti appartengono ai corsi di studio in informatica; ingegneria elettronica, gestionale, meccanica e scienze e tecnologie multimediali. La sede base nel Lab Village è il Laboratorio Turbomachinery and Energy Systems, che fa riferimento al Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura.
Per la squadra dell’Ateneo friulano i primi appuntamenti in pista, e per i test tecnici ufficiali, sono già fissati. Dal 12 al 16 luglio, in Italia, all’autodromo “Riccardo Paletti” di Varano de’ Melegari, nel parmense. Poi la trasferta in Spagna, a Barcellona, dal 6 al 12 agosto.
La monoposto dell’Università di Udine è composta da un telo tubolare in acciaio progettato per dare priorità alla sicurezza del pilota. Il sistema di sospensioni (“push-rod”) è stato ideato con l’obiettivo di ottimizzare l’aderenza degli pneumatici in tutti gli scenari di curva e in tutte le condizioni atmosferiche. Le batterie da 600 Volt fornite da Tesla, insieme al sistema di frenata rigenerativa, sono stati realizzati per consentire al motore elettrico EMRAX 208 di esprimere una potenza di 80 chilowatt alle ruote. Il pacchetto aerodinamico è stato sviluppato per ridurre al minimo il peso e la resistenza aerodinamica, evitando i tradizionali parafanghi anteriori e posteriori, ma ottenendo comunque una notevole deportanza dal suolo dell’auto. I sistemi elettronici distribuiti sono stati progettati e sviluppati autonomamente dagli studenti. Dalla progettazione dell’hardware al software di telemetria, tutto è fatto su misura per le esigenze della vettura dell’Ateneo friulano. Il linguaggio di programmazione “Rust”, pionieristico in questo campo, ha permesso di sviluppare un software per il monitoraggio dei dati della vettura, e la gestione della stessa, con caratteristiche di estrema flessibilità e modularità.
Il progetto vanta 15 importanti sostenitori, in tutti i settori, che hanno creduto nell’idea proposta degli studenti dell’Ateneo friulano e nelle loro capacità di realizzarla. Si tratta di: Admo, Advantech, Altium, Bacci, ConteColori, Edn Group, EnginSoft, Fantoni, Fondazione Gruppo Pittini, VI-grade, JoSoft, MathWorks, Oerlikon, Parallels, Pmp Industries, Ralc Italia, RapidHarness, Siemens, Sikkens, SolidWorks, Stream, Tecnocmd, Tesla.
“Uniud E-Racing – ha detto il rettore Roberto Pinton – è la dimostrazione che la ricerca applicata rappresenta un elemento importante per lo sviluppo dell’innovazione e può contribuire a rendere avvincenti i percorsi formativi, creando consapevolezza dell’importanza dell’approccio scientifico alla soluzione di problemi di rilevanza per tutta la società. Mi complimento con gli studenti della squadra e i loro docenti per il grande lavoro condotto in una sede come quella del Lab Village che proprio questo vuol essere: un incubatore dell’innovazione partecipato dall’Ateneo e dalle aziende, promotore di sfide che guardano al futuro, capaci di valorizzare le capacità dei nostri studenti in ogni settore disciplinare”.
(foto: ufficio stampa Università di Udine)