Una toppa è stata messa, ma per coloro che sono alle prese con il Superbonus le incognite restano tante.
Il decreto Aiuti bis ha parzialmente sbloccato i crediti, stabilendo che la responsabilità in solido nella cessione dei bonus edilizi si configura solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”.
Insomma, saranno colpiti i truffatori, ma tutti quelli che sono in regola devono comunque lottare contro il tempo. Due le date segnate in rosso: 30 settembre per il 30% dei lavori e 31 dicembre per ultimare i cantieri. Tra i tanti ostacoli del 110% è la carenza di materie a preoccupare di più cittadini e imprese. Così c’è il rischio che i materiali edili e di arredo non arrivino in tempo, per chiudere tutto entro fine anno.
“C’è poco da fare – spiega il commercialista Alberto Maria Camilotti – senza un’ulteriore proroga del Governo, che è auspicabile. Al momento chi non ha concluso il cantiere entro il 31 dicembre rischia di restare beffato. Il consiglio è quello di pagare tutte fatture entro il 2022, sperando che poi ci sia la possibilità di ultimare i lavori a materiale ricevuto”.
Per chi non riesce a cedere il credito le speranze sono poche secondo Camilotti. Dopo il Dl Aiuti bis si può provare a fare la cessione tra privati. Le banche hanno chiuso i rubinetti. Quanto ai materiali, lo stato drammatico della situazione è confermato del presidente di Confartigianato Udine, Graziano Tilatti: “Materie prime alle stelle o introvabili e ritardi di produzione per i costi energetici stanno allungando enormemente i tempi di approvvigionamento. E anche le aziende sono impotenti di fronte a questa situazione”.