Nel terziario del Friuli Venezia Giulia tiene la fiducia nella propria attività economica in vista della fine dell’anno. E pure i ricavi, soprattutto nei servizi e nel turismo, e l’occupazione: le imprese fanno leva sui propri organici nonostante la crisi. Non solo: quasi un’impresa su tre chiede credito per investimenti.
Ma si assiste, in una congiuntura che permane difficilissima, a una diminuzione delle nuove aziende e a una crescita delle cessazioni. Il quadro emerge dall’Osservatorio curato per Confcommercio Fvg da Format Research e presentato a Trieste, nella sede della Confcommercio, dal direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini.
“La situazione per le nostre imprese è a luci e ombre – commenta il presidente regionale Giovanni Da Pozzo con i colleghi presidenti di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Fabio Pillon e di Trieste Antonio Paoletti –. Da un lato c’è una sostanziale tenuta del sistema, dall’altro lo scenario internazionale, ancora segnato dal conflitto in Ucraina, dall’impatto dell’inflazione e dall’aumento dei prezzi, impone la massima responsabilità per affrontare i prossimi mesi di emergenza economica, nel contesto del passaggio determinante del Pnrr”.
“Nonostante la crescita dell’inflazione, le bollette energetiche sempre più care, l’aumento del costo del denaro e il conflitto in Ucraina, il Friuli Venezia Giulia sta dando dimostrazione di grande capacità di resilienza e di tenuta. In questa fase di forte turbolenza è un segnale non scontato e molto importante per tutte le categorie economiche e le famiglie della nostra Regione”, ha detto Bini. “In questi anni la Regione è stata particolarmente vicina al tessuto produttivo e al terziario del Friuli Venezia Giulia, non solo con l’introduzione di leggi, regolamenti e meccanismi di semplificazione burocratica, ma proprio con lo stanziamento di risorse economiche rilevanti. Basti pensare che dal 2018 al 2022 – ha spiegato Bini – gli investimenti fatti da questa Amministrazione per un settore cardine del terziario come il turismo hanno segnato un +44%, passando dai 59 milioni di euro iniziali ai 102 milioni di quest’anno”.
“La nostra azione però non è certamente finita – ha aggiunto l’assessore -. Stiamo lavorando per far partire i distretti del commercio. Il regolamento è pronto e nella legge di stabilità inseriremo 6 milioni di euro per le prime misure”.
“Sui negozi di vicinato – ha precisato – siamo già intervenuti con contributi a fondo perduto finalizzati sia a nuovi insediamenti che a progetti di restyling, mentre a gennaio, in un’ottica di semplificazione e di sburocratizzazione del settore, andremo ad aggiornare la legge del commercio dando adeguate risposte alle richieste pressanti avanzate dalle associazioni di categoria, dagli enti locali e dagli addetti ai lavori”.
“Inoltre, sempre nella prossima legge di stabilità – ha annunciato Bini -, sarà inserito un provvedimento molto importante per sostenere le imprese colpite dall’aumento dei costi energetici, attraverso incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici”.
Le imprese extra agricole registrate in Fvg sono oltre 68mila. Le imprese del terziario costituiscono il 66% del totale (sono oltre 45mila imprese attive). Il numero delle imprese del terziario nuove iscritte è però in diminuzione rispetto allo scorso anno: dalle 335 del terzo trimestre 2021 alle 313 del terzo trimestre 2022. Al contrario, il numero di cessazioni risulta essere in netto aumento rispetto allo scorso anno: da 416 a 1.017. Peggiora dunque il saldo tra nuove nate e cessate: da -81 (terzo trimestre 2021) a -704 (terzo trimestre 2022). Se la situazione di crisi dovuta all’inflazione persiste, fa sapere Ascani, sono a rischio circa 850 imprese del terziario Fvg e quasi 2.800 posti di lavoro. La stima del rischio di chiusura delle imprese Fvg (1,9%) è peraltro molto inferiore rispetto al dato medio nazionale, pari al 4,2%.
Nel terzo trimestre del 2022 si assiste ad un peggioramento della fiducia nell’andamento dell’economia del paese da parte delle imprese del terziario del Fvg. Il peggioramento del clima di fiducia è dovuto all’aumento abnorme del costo delle materie prime energetiche. In leggero peggioramento anche la fiducia delle imprese del terziario nell’andamento della propria attività economica. L’indicatore, tuttavia, è destinato a migliorare in vista della fine dell’anno, ovvero delle prossime festività natalizie, quando tornerà a quota 47 (a giugno era a 49).
Nel terzo trimestre del 2022 è sceso l’indicatore relativo ai ricavi delle imprese del terziario Fvg. Il dato di previsione al 31 dicembre è però in netto miglioramento, passando a 48 rispetto al precedente 44. I ricavi tengono soprattutto grazie alla spinta delle imprese del turismo e dei servizi alle imprese.
Peggiora ancora, al punto tale da risultare quasi fuori scala, l’andamento dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario Fvg. In miglioramento la situazione occupazionale anche nel terzo trimestre del 2022.
In leggero peggioramento la capacità delle imprese del terziario del Fvg nel fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Del tutto evidente il rapporto di causalità rispetto all’aumento dei costi dei fornitori.
Diminuisce la percentuale di imprese che hanno chiesto credito nel trimestre. Altissima la percentuale delle imprese che ricevono il credito del quale hanno bisogno. Residuale la percentuale delle imprese alle quali non viene accolta la domanda di credito. Il 62% delle imprese ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, il 27% per effettuare investimenti, l’11% per la ristrutturazione del debito. Quasi un terzo delle imprese del terziario Fvg chiede credito per fare investimenti: si tratta di un’ottima notizia. In questo quadro, i giudizi degli imprenditori del terziario del Fvg circa i costi ai quali il credito viene concesso risultano peggiorati rispetto allo scorso trimestre (indicatore in calo): il credito costa di più.
Nota metodologica – L’Osservatorio sull’andamento delle imprese del terziario del Friuli-Venezia Giulia è basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della regione delle quattro province (1.536 interviste). Margine di fiducia: +2,5%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste Cati/Cawi, nel periodo 27 giugno – 11 luglio 2022. www.agcom.it www.formatresearch.com