Trieste chiede alla Regione di introdurre la tassa di soggiorno, l’amministrazione regionale è disponibile a farlo ed è pronta a portare la questione in giunta entro due settimane, ma la Camera di Commercio di Udine si oppone. È questo il quadro della situazione tra chi è a favore e contro rispetto al nuovo balzello che dovrebbe pesare su tutti coloro che soggiornano in Friuli Venezia Giulia.
Nel capoluogo giuliano, infatti, è in corso un pressing da parte di Comune, Provincia, Camera di Commercio e PromoTrieste. Oggi, però, il presidente camerale udinese Giovanni Da Pozzo (nella foto assieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani ) ha lanciato un deciso stop all’iniziativa.
“Imprese, cittadini, consumatori, non ne possono più di imposte, tasse e gabelle – dichiara Da Pozzo –, soprattutto, come in questo caso, quando si attivano per sostituire impegni che dovrebbero essere sostenuti invece dalle amministrazioni pubbliche con risorse proprie, e la promozione turistica del territorio è uno di questi”.
Da Pozzo sottolinea che la provincia di Udine, con il mare, la montagna, le zone collinari, le città e centri storici, registra il 70% di tutto il turismo: “non possiamo continuamente assoggettarci a proposte e decisioni, dal sapore più politico che tecnico-operativo, di altre parti del territorio”.
“Il turismo – continua Da Pozzo – è un comparto importantissimo, ma tutt’oggi è troppo poco sostenuto, mentre meriterebbe attenzione e supporto più adeguati alle potenzialità che è in grado di esprimere, sia in termini di occupazione sia di compartecipazione alla crescita del Pil, tanto più in una regione come la nostra, che sta radicalmente e velocemente cambiando la sua tradizionale impostazione produttiva. Spiace constatare che enti come Comuni o strutture para-pubbliche di promozione preferiscano scaricare i costi della promozione sull’utente finale. Peraltro, l’ulteriore imposta non ci garantisce comunque, se non con un impegno solo a parole, che le risorse ricavate vadano poi a sostenere proprio la promozione turistica, come si è visto in tanti casi già in passato.
La Camera di Commercio di Udine, che rappresenta tutte le imprese, ne accoglie le istanze e anche le proteste: siamo quindi con la maggioranza degli imprenditori, che questa ennesima imposizione non la vogliono. Siamo dalla parte delle imprese che ogni giorno si fanno in quattro per portare avanti con passione e qualità un lavoro così importante e strategico per l’intera economia”.