Confidi Friuli archivia un esercizio con un utile di 95mila euro, segno di una gestione oculata, e proprio con questa dote guarda ora a nuove aggregazioni, sollecitate dalla riforma del Testo unico bancario che ha elevato da 75 a 150 milioni la soglia di attività dei Confidi iscritti all’Albo ex articolo 106. Nato nel 2009 dalla fusione dei consorzi di garanzia fidi del settore industria e commercio della provincia di Udine, Confidi Friuli genera oggi 200 milioni di finanziamenti alle imprese locali. Oggi l’assemblea, riunitasi nella sala Valduga della Camera di Commercio, ha approvato un bilancio 2014 che ha registrato deliberazioni per 80,4 milioni di euro, portando le garanzie in essere a 86,6 milioni. le pratiche seguite sono state 975, mentre i soci con 237 nuove adesioni hanno raggiunto il numero di 5.360. Il fondo rischi ammonta a 2,7 milioni, ovvero la copertura delle partite deteriorate che supera il 60%, ben oltre le medie del sistema bancario nazionale.
“L’utile registrato – ha commentato il presidente Michele Bortolussi (nella foto) – è segno di una gestione oculata e del sostegno dato alla Regione al sistema dei Confidi. Il messaggio dato ora dal governo e dalle autorità di vigilanza è chiaro: servono ulteriori aggregazioni. Confidi Friuli, che attualmente registra un volume di attività attorno ai 115 milioni, si adopererà per arrivare alla nuova soglia anche cercando di crescere come volumi, intensificando la sua attività commerciale”.
L’assemblea ha anche provveduto a indicare il prossimo consiglio. I membri del nuovo Cda sono per l’industria Bortolussi e Alessandra Sangoi, per il commercio Giovanni Da Pozzo, Pietro Cosatti, Guido Fantini e Giorgio Sina, per Confapi Enzo Pertoldi e Denis Petrigh, per la Regione Vittorio Bortolotti e per la Cciaa Maria Lucia Pilutti. Il 20 maggio il Cda si riunirà per la nomina delle cariche.