Alla vigilia della ripartenza produttiva del 4 maggio, il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti e i presidenti provinciali Dario Bruni (Trieste), Ariano Medeot (Gorizia) e Silvano Pascolo (Pordenone), raccolgono le richieste preoccupate del territorio e si rivolgono a Guardia di Finanza, Carabinieri, Agenzia delle Entrate e Polizia locale. “L’auspicio è di un rapporto costruttivo tra imprese e istituzioni, per realizzare insieme un equilibrio complesso”.
Obiettivo: i controlli necessari e doverosi che saranno effettuati per verificare la legittimità dell’apertura e il rispetto dei protocolli di sicurezza diventino occasione di incoraggiamento e non di ulteriore frustrazione per le aziende.
“In questo momeno particolarmente complesso”, spiegano i presidenti, riferendosi a Guardia di Finanza, Carabinieri, Agenzia delle Entrate e Polizia locale del Friuli Venezia Giulia, “le nostre aziende hanno bisogno di essere sostenute e tutelate per ripartire nei migliori dei modi possibile, non di essere ulteriormente vessate con azioni repressive”. Tilatti ed i presidenti provinciali Bruni, Medeot e Pascolo si fanno interpreti delle preoccupazioni che stanno emergendo in ogni settore dell’artigianato, sia tra i comparti che sono rimasti aperti, sia tra quelli che ripartiranno da lunedì dopo mesi di lockdown.
L’auspicio, prosegue il presidente degli artigiani del Friuli Venezia Giulia, è dunque che “le visite ispettive possano trasformarsi in momenti di incontri formativi, in una prospettiva di collaborazione fra imprese e organi istituzionali, al fine di riuscire in un compito sfidante: garantire ogni forma di sicurezza e far ripartire l’economia della regione”, conclude Tilatti.