La vertenza sindacale del momento riguarda i banchieri cooperativi: la Federazione regionale in rappresentanza delle 15 Bcc ha disdetto, lo scorso settembre, il contratto integrativo, chiedendone la riscrittura. I sindacati, dopo aver partecipato ai vari incontri per trovare un accordo e vista la fermezza di posizione dei vertici bancari ha indetto per lunedì 3 e 17 marzo due giorni di sciopero.
Qual è, però, la questione del contendere? Riduzione di privilegi in un momento di generale difficoltà economica, come sostiene la Federazione, oppure lesione dei diritti dei lavoratori, come gridano i sindacalisti?
Pur essendo una questione contrattuale ‘privata’, ovvero riservata alla libera dialettica delle parti, ma essendo lo sciopero, comunque, un evento pubblico che incide sui servizi ai clienti, può essere utile guardare le carte che hanno in mano. Ed ecco, quindi, le proposte della Federazione bocciate da Fabi, Fiba-Cisl e Fisac-Cgil, che per altro domani presenteranno alla stampa le proprie ragioni.
Si propone di ridurre il valore dei premi di produttività da 1,5 a 1,4 milioni di euro, che significa una media pro-capite per i dipendenti da 1.062 a mille euro. Il premio di anzianità, che si acquisisce al 25° anno, dovrebbe passare dal 130% di una mensilità al 91% e venire esteso a tutti gli inquadramenti contrattuali.
Esiste un bonus per i dipendenti che hanno un parente disabile, fino al 2° grado, e si chiede di introdurre il requisito della convivenza, fatti salvi coniuge genitori e figli.
Si propone, poi, l’introduzione di due nuovi profili professionali non disciplinati dal Contratto nazionale: il responsabile dei servizi assicurazioni e l’addetto al recupero credito. La Federazione, inoltre, è interessata, rispetto al Contratto nazionale, ad accogliere richieste di part-time anche inferiori ai 12 mesi.
Per l’indennità ai cassieri saltuari, poi, gli istituti chiedono di pagare solo i giorni effettivi alla cassa e non più a scaglioni temporali. Inoltre, chiedono di ridurre del 50% l’indennità in caso di utilizzo del cash-dispenser.
Esistono, poi, altri punti, come quello del buono pasto: la Federazione vuole portarlo da 7,80 a 7,40 euro.