Via libera definitivo all’ampliamento della Kronospan in zona industriale Ponterosso, a San Vito al Tagliamento.
Al temine di un iter durato due anni, dalla Conferenza dei servizi odierna è arrivato il disco verde per quanto riguarda l’autorizzazione integrata ambientale, pur con alcune prescrizioni e osservazioni di carattere ambientale e logistico.
Tra tutti 19 soggetti interessati solo il Comune di San Vito ha espresso, ancora una volta, parere negativo. La multinazionale austriaca potrebbe, dunque, mettere in piedi il progetto di ampliamento da 250 milioni di euro per la produzione di pannelli truciolari da legno riciclato.
“Abbiamo lavorato con impegno e consapevolezza – ha dichiarato l’Amministratore unico di Kronospan Italia e Silva, Massimo Cenedella – certi di quanto abbiamo presentato e di quanto tecnicamente avanzato risulti essere il pacchetto tecnologico proposto: oggi tutto ciò ci è stato riconosciuto. Pure estremamente soddisfatti, non siamo sorpresi del risultato: è stato premiato il valore del progetto più innovativo in Italia e in Europa nel comparto del recupero del legno, per la produzione di pannello truciolare e l’autoproduzione di energia”.
Il condizionale, però, resta d’obbligo visto che sulla carta l’autorizzazione è arrivata, ma l’avvio dei lavori resta subordinato alla proprietà dei terreni sui quali dovrebbe sorgere l’impianto di stoccaggio della controllata Silva.
Su quei terreni, di proprietà della vicentina Filleo che ha presentato a sua volta un progetto industriale ‘green’ per la produzione di prefabbricati e pitture per l’edilizia, resta aperto un contenzioso.
Pochi giorni fa il Tar del Fvg ha accolto l’istanza di sospensiva di esproprio promossa dal Consorzio Ponterosso, rinviando la decisione nel merito a gennaio 2023. Solo quando Kronsopan avrà in mano quei terreni potrà dare avvio ai lavori.
Senza dimenticare che il Tar a febbraio dovrà esprimersi anche sul ricorso presentato dal Comune di San Vito riguardo al Provvedimento autorizzatorio unico regionale. La questione, insomma, è tutt’altro che risolta.