Stop ai licenziamenti. Il Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste, Paolo Ancora, ha accolto il ricorso presentato da Fim, Fiom e Uilm in merito al comportamento antisindacale di Wartsila.
La procedura – che interessa 451 dipendenti dello stabilimento di San Dorligo – è dunque revocata. Il gruppo finlandese è stato anche condannato al pagamento di 50mila euro a ciascuna delle sigle sindacali a titolo di risarcimento per danno d’immagine, al pagamento delle spese legali e di pubblicazione del decreto su alcuni quotidiani nazionali. Il Giudice ha invece dichiarato inammissibile l’intervento della Regione Fvg.
“Sono estremamente soddisfatto del fatto che le nostre tesi sono state integralmente accolte, con un provvedimento rapido e molto ben motivato. Speriamo di aver dato un contributo alla soluzione del problema occupazionale di Wartsila”. E’ il commento dell’avvocato Vincenzo Martino, che assiste i sindacati nella vicenda giudiziaria.
I rappresentanti di Uilm (Antonio Rodà), Fiom-Cgil (Marco Relli) e Fim-Cisl (Gianpiero Turus), esprimono “grandissima soddisfazione” per il decreto del giudice del lavoro. “E’ una sentenza importante, che fa giurisprudenza e costituisce un deterrente anche per altre multinazionali”, hanno commentato.
“La sentenza del Tribunale di Trieste, che accoglie il ricorso dei sindacati, dimostra che l’approccio di Wartsila era sbagliato, come ripetutamente segnalato all’azienda. Siamo contenti per i lavoratori e ci auguriamo di continuare nello spirito di sistema territoriale unitario emerso nell’ultimo incontro al Mise”. Così il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
“Il Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste ha riaffermato un principio di civiltà: quando si prospettano decisioni aziendali con un impatto negativo pesante su produzione e lavoro, vanno garantiti preventivamente un’adeguata informazione e un effettivo confronto con le parti sociali. Come, con tutta evidenza, non era avvenuto in questo caso, con parti sociali (e Istituzioni) messe di fronte al fatto compiuto con il pretesto di un ossequio formale a dati normativi” è il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “L’auspicio è che Wartsila colga il senso della pronuncia e avvii un’interlocuzione effettiva sulle prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento
di Bagnoli della Rosandra”.
Grande soddisfazione e apprezzamento per la sentenza “che non solo riconosce la condotta antisindacale, sostenuta anche dalla Regione, ma ottiene il risultato più importante di annullare la procedura avviata da Wartsila”. E’ quanto espresso, in sintesi, dall’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen. “Il fatto che il Giudice abbia ritenuto inammissibile l’intervento della Regione”, ha aggiunto, “non sposta nulla dal momento che la stessa ha partecipato al giudizio rafforzando le tesi sindacali e la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Regione sarà discussa il 28 settembre nell’udienza fissata a seguito del ricorso ex 700 del Codice di procedura civile”.
“Il Giudice, peraltro, non è entrato nel merito dell’eccezione di costituzionalità avanzata dalla Regione. La posizione regionale a difesa dei posti di lavoro e della filiera industriale – ricorda l’assessore – ha già prodotto i suoi effetti perché, oltre a rafforzare oggi le vittoriose posizioni sindacali, ha già indotto il legislatore nazionale e rivedere in modo importante la norma rispetto alla sua prima formulazione”.
“Attendiamo ora il pronunciamento del Magistrato del lavoro sul ricorso che contesta l’impostazione della norma nazionale sulle delocalizzazioni industriali. Un tema, questo, che diventa fondamentale per Wartsila ma anche per il futuro del sistema industriale del Paese. Nel decreto del Giudice, poi, uno dei dati fondanti è legato proprio alla mancanza d’informazioni da parte della multinazionale prima di procedere con il piano di spostamento produttivo e di riduzione occupazionale che riguarda 451 addetti di Bagnoli della Rosandra”, conclude Rosolen.
“C’è un giudice a Trieste. Accolto ricorso dei sindacati contro Wartsila e revocata la procedura di licenziamento. La lotta civile dei lavoratori segna un punto importante con la forza della legge accanto all’impegno di cittadini, sindacati, politica e istituzioni. Non smantellare il sito”, scrive sui social la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani.
“Ho appreso con grande soddisfazione che la manifestazione indignata di tutti i lavoratori, dei sindacati e dei cittadini contro l’ingiustizia della Warstila è stata riconosciuta dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Trieste”, Cosi Furio Honsell, candidato all’uninominale in Senato per la coalizione di centro-sinistra. “Il fatto che la Warstila sia stata condannata per attività antisindacale e i 451 licenziamenti siano stati revocati significa che lo Stato di diritto ha trionfato”.
“L’impegno per la difesa dell’azienda e di tutti i posti di lavoro del settore industriale in regione non si deve però esaurire. Il dovere di tutti, però, è quello di spingere affinché la Warstila ritorni ad avere il prestigio industriale che in oltre 200 anni aveva accumulato la Grandi motori Trieste. Questo significativo successo preliminare è tutto merito dei lavoratori uniti”.