Sono state 126 le leggi approvate nella XII legislatura, tra queste si sono confermate prevalenti quelle di iniziativa giuntale (93 leggi, che rappresentano il 74% del totale). Per quanto riguarda la funzione emendativa, si è accentuata ulteriormente la tendenza, già registrata nelle legislature precedenti, a presentare gli emendamenti prevalentemente in Assemblea (89%) piuttosto che in Commissione, dove però la percentuale di approvazione è nettamente maggiore (80% nell’intera legislatura rispetto al 34,7% in Aula). La diversa percentuale di approvazione nelle due diverse sedi può trovare una spiegazione analizzando i soggetti presentatori: la Giunta regionale, pur preferendo l’Assemblea, ha presentato i suoi emendamenti in entrambe le sedi, dove ha ottenuto un altissimo tasso di approvazione.
Sono questi alcuni dei dati emersi dalla relazione del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione (Clcv) che ha presentato all’Aula il Rapporto sulla legislazione e sulle altre attività consiliari e sulla fine della XII legislatura (2018-2013) a firma del presidente Roberto Cosolini (Pd) e Igor Treleani (FdI).
Al centro del dibattito i rapporti tra legislativo ed esecutivo con l’attività di sindacato ispettivo che ha registrato un calo rispetto alle tre legislature precedenti in termini di atti presentati, ma un aumento del tasso di evasione da parte della Giunta. In particolare, rispetto all’XI legislatura, diminuiscono gli atti di sindacato ispettivo presentati (da 2.550 a 2.140 atti complessivi), con un notevole aumento delle sole interrogazioni a risposta immediata (da 733 a 1.024). Il tasso di evasione complessivo degli atti di sindacato ispettivo è stato del 66%, in netto rialzo rispetto alle legislature precedenti (38% nella IX, 47% nella X e 54% nell’XI legislatura).
Il risultato migliore è ottenuto dalle interrogazioni a risposta immediata (le Iri del Question time), con un tasso di evasione del 92%. Risulta però rilevante anche l’aumento del tasso di evasione dell’interrogazioni a risposta orale (iro, dal 37% dell’XI legislatura al 50% della XII legislatura) a seguito del ricorso alla risposta in Commissione che, di fatto, costituisce una novità rispetto alle precedenti legislature in cui non aveva avuto una rilevanza applicativa.
Infine, passando alle attività di controllo sull’attuazione delle leggi e valutazione degli effetti delle politiche regionali, nella XII legislatura sono state approvate 12 leggi corredate da clausola valutativa.
A conclusione della lettura della sintesi, Treleani è intervenuto sottolineando come “i dati sono condizionati a causa della pandemia Covid. Ciònonostate, nella passata legislatura c’è stata una buonissima produzione legislativa, a prevalenza di Giunta, che ha riguardato in particolare la semplificazione legislativa ma anche importanti leggi organiche e di settore”.
“È emersa – ha proseguito il meloniano – la prevalenza di emendamenti in Aula rispetto alla Commissione: ricorrere allo strumento dell’ultimo momento per la presentazione di questi atti può accadere ma sarebbe opportuno iniziare a lavorare da un passaggio in Commissione. Inoltre, in merito al contenzioso costituzionale delle 126 leggi regionali approvate, il Governo ha impugnato con ricorso alla Corte Costituzionale solo 9 leggi, pari al 7%. Emergono, infine, due importanti indicazioni: la prima legata al concetto di tempo, con la necessità da parte del legislatore di intervenire in maniera sempre più snella e veloce; il secondo legato al concetto della semplificazione, che risulta essere sempre più necessaria per rendere più efficace la nostra azione”.
“Non possiamo restare sereni visti i numeri che emergono da questo documento” ha sottolineato Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), citando ad esempio “il numero degli ordini del giorno del 2022, quando dei 1266 presentati solo 35 hanno prodotto esito legislativo; degli emendamenti del 2022 che sono stati 204 da parte della Giunta con 201 approvazioni, della Maggioranza 334 con 215 con esito favorevole, 759 dall’Opposizione con approvazione di solo 50. Numeri che dimostrano come il dibattito tra le due componenti sia fra sordi”.
“Mi soffermo – ha sottolineato Massimiliano Pozzo (Pd) – su un dato che ritengo negativo: c’è una grande prevalenza dell’attività dell’Esecutivo a discapito degli spazi lasciati all’Assemblea legislativa e alle sue Commissioni. Proprio per questo ritengo che, come consiglieri regionali sia di Maggioranza che di Opposizione, dovremmo interrogarci sulla scarsa attenzione riservata all’Aula e sul reale spazio di manovra, valutando anche gli strumenti a disposizione per fare produzione legislativa”.
A fargli eco Francesco Martines (Pd) che ha ricordato come “il ruolo svolto sia nei Consigli comunali che in quello regionale è stato notevolmente svilito dall’elezione diretta dal sindaco o dal presidente. Per questo sarebbe opportuno pensare a delle norme dove si danno più poteri al Consiglio che, nella sua totalità, è l’organo che rappresenta i cittadini, permettendo così agli eletti di poter avere un maggiore protagonismo positivo con strumenti appositi e con uffici a disposizione che permettano di proporre degli atti concreti, delle leggi che rappresentano le istanze dei cittadini”.
“Nel documento – ha commentato Diego Moretti (Pd) – si parla di interventi sulla semplificazione, mi pare però che di semplificazione ce ne sia stata ben poca. Il calo della produzione legislativa, invece, passa anche dalla minore convocazione delle Commissioni, tendenza anche di questa XIII legislatura che non fa ben sperare, neppure in merito alla better regulation. Un’ultima questione riguarda il fatto che i disegni di legge sono in netta predominanza sulle proposte di legge: a tal proposito, credo sia necessario dotare il Consiglio regionale di una struttura legislativa che aiuti i gruppi, soprattutto quelli di Opposizione che sono impossibilitati ad accedere agli uffici, a scrivere delle leggi”.
Cosolini, in fase di replica, si è soffermato su alcune questioni tra le quali la necessità di incrementare la qualità legislativa, sottolineando come “sia importante intervenire sul rafforzamento della strumentazione a disposizione dei gruppi consiliari per poter svolgere il loro ruolo – aspetto che riguarda non solo Maggioranza e Opposizione bensì la tutela della funzione dell’Assemblea legislativa e che, per questo, meriti la nostra massima attenzione – sulla pericolosità della tendenza a ridurre il numero degli atti sottoposti al parere delle Commissioni e, infine, sulla necessità di riequilibrare a vantaggio delle Commissioni la sede in cui si vedono gli emendamenti più significativi rispetto all’ultimo minuto dell’Aula che non permette gli approfondimenti necessari”.




