La zootecnia del Friuli Venezia Giulia è in difficoltà. A dirlo è il presidente uscente dell’associazione Allevatori Fvg, Renzo Livoni che parla di una ‘tempesta perfetta’ che ha portato alla chiusura di 20 stalle in regione e il prezzo del latte pagato ai produttori a 53 centesimi al litro. Fattori, questi, che hanno influito sulla redditività, sempre più schiacciata anche dagli alti costi di produzione, con rincari che hanno raggiunto anche il 60%. Livoni ha esposto la situazione questa mattina a Codroipo, durante l’annuale assemblea dei soci dell’Associazione allevatori Fvg convocata sia per approvare il bilancio, che per rinnovare i 39 delegati del consiglio di amministrazione che la prossima settimana nomineranno il nuovo presidente.
«Sono stati anni difficili gli ultimi tre, prima per gli effetti della pandemia, poi per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, quali mangimi, fertilizzanti, combustibili», ha spiegato il presidente uscente, ricordando come le aziende da latte attive in Fvg siano rimaste appena 600.
L’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia oggi controlla 40mila vacche da latte, circa l’80% del totale regionale, che sale a 120 mila se si contano che gli animali da rimonta. L’assemblea ha provveduto al rinnovo del consiglio di amministrazione composto dal presidente uscente Renzo Livoni, Franco Baselli, Lino Mazzolini, Moreno Caron, Gabriele Capitan, Marco Cecutti, Gabriele Giacchetto, Agostino Listuzzi, Omar Marucelli, Pancera Di Zoppola, Luca Frate e Stefanutti Matteo cui si aggiunge il consigliere delegato dalla Regione Fvg, Marco Boschian Cuch. Così composto, con un quarto dei consiglieri rinnovati, il nuovo Cda si riunirà la prossima settimana per eleggere il presidente chiamato a guidare l’associazione nei prossimi tre anni e portare avanti il corposo lavoro che ha visto impegnata la governance uscente e la struttura tecnica guidata dal direttore Andrea Lugo.

