Montagna a fuoco e milioni di euro in fumo – Caldo torrido e fulmini hanno favorito vasti incendi: gravi i danni al patrimonio arboreo, ma anche per le casse regionali è stato un salasso
Caldo africano, secco prolungato e scariche elettriche in alta quota hanno provocato l’emergenza come non si vedeva da anni nei nostri boschi, dal Carso alle montagne pordenonesi. In cenere migliaia di ettari e qualche milione di euro per spegnere le fiamme. Le ultime piogge si spera abbiano concluso questa ‘lunga estate calda’. Cielo sereno per oltre un mese e mezzo, salvo qualche pausa, temperature africane e assenza quasi completa di piogge hanno creato le condizioni ideali per una serie di incendi boschivi come non se ne vedeva da anni in Friuli Venezia Giulia.
Leggi il resto dell’inchiesta nel numero in edicola
Ecco i friulani nel mirino del Fisco – Imprese e privati: le categorie che saranno passate al setaccio nella ‘campagna d’autunno’ contro gli evasori
Il Fisco italiano dichiara guerra all’evasione. Oltre all’accensione del redditometro, che riguarda le persone fisiche e l’Irpef, l’Agenzia delle Entrate ha emanato a fine luglio una circolare nella quale è stata illustrata la strategia da adottare per individuare le imprese poco fedeli all’Erario e per prevenire il fenomeno. Nel documento – che riguarda le agenzie di tutta Italia, compresa il Fvg – si trovano le misure che, a seconda della dimensione dell’azienda da porre sotto la lente, le sedi periferiche dovranno adottare per snidare i furbi. Insomma, un vero e proprio piano di battaglia per la ‘campagna d’autunno’.
Leggi il resto dell’inchiesta nel numero in edicola
Nuovo flirt tra Regione e Poste – Nonostante due esperienze passate già naufragate, la Regione cerca nuovamente una collaborazione con Poste italiane con il doppio obiettivo di erogare servizi capillari ai cittadini, come il pagamento dei ticket sanitari e il recapito dei referti, e salvare gli uffici postali periferici e nelle vallate montane
La nostra Regione e Poste Italiane ci riprovano. Puntano, cioè, a forme di collaborazione per raggiungere un doppio obiettivo: l’erogazione capillare di servizi pubblici e, grazie a questa attività aggiuntiva, il salvataggio degli sportelli minori, cioè in aree periferiche e nelle vallate montane. Si tratta, in verità, di un ritorno di fiamma, visto che già in passato ci fu una sperimentazione in tal senso e fu aperto anche un tavolo di confronto per strutturare questa collaborazione. Due tentativi che, però, non portarono a nulla di concreto e duraturo.
Leggi il resto dell’inchiesta nel numero in edicola
Costruire il Pd è stato un errore – Gianfranco Moretton, già capogruppo dei democratici nella passata legislatura e poi approdato all’area Monti, non fa sconti agli ex compagni di partito e si prepara a nuove battaglie
“Riavvolgendo il nastro, cosa non rifarei? Non rifarei il Pd: sono stato tra i protagonisti della fondazione di questo partito in Friuli, ma la mia battaglia per farne la casa di un centro moderato riformista non ha sortito gli effetti sperati. E molti come me, col senno di poi, resterebbero nella Margherita che ora sarebbe un vero catalizzatore per un’intera area politica”. Sta sulla riva del fiume Gianfranco Moretton, per vent’anni in consiglio regionale, consapevole che – giusta o no – la ‘Scelta Civica’ fatta a inizio 2013 lo ha emarginato per ora da un agone politico a cui comunque non vuole rinunciare.
Leggi il resto dell’intervista nel numero in edicola
Le solite rogne in cantiere – Ogni città ha la sua ‘croce’. A Udine il parcheggio, a Pordenone il nuovo ospedale e a Gorizia l’ascensore. Polemiche a non finire, tanti soldi spesi o da spendere e la certezza che qualcosa vada cambiato nel modo di gestire e comunicare certe scelte ai cittadini.
Non c’è opera pubblica sulla quale non si discuta, spesso con toni aspri. Tre città capoluogo e tre casi emblematici raccontano di una situazione sempre più complessa, dove le contrapposizioni sono tanto più forti quanto maggiori sono gli effetti della crisi e i sacrifici imposti ai cittadini. Difficile comprendere per chi percorre le strade ridotte a colabrodo l’utilità di un ascensore o di un parcheggio interrato in un’area già dedicata alle auto. Spiegare tale situazione non è semplice. La politica ci mette lo zampino alimentando ad arte le polemiche, ma è probabile che si sconti anche un modo errato di comunicare ai cittadini le scelte e il fatto che la voce delle “minoranze attive” è amplificata oltre misura da mass-media e social network. La gente è sempre più attenta a come spendono i suoi soldi, per il semplice motivo che ne ha sempre meno. Gli amministratori locali farebbero bene a tenerne conto. Costruire va bene, ma se poi non ci sono i fondi per mantenere tutto in ordine si rischia, oltre al danno, pure la beffa.
Leggi il resto dell’intervista nel numero in edicola
Parola di Dino Zoff – “Noi friulani siamo pieni di virtù, ma una cosa ci manca: non riusciamo a fare squadra negli ambienti che contano”.
Un friulano che più friulano non si può: Dino Zoff, da Mariano del Friuli, incarna alla perfezione l’anima e lo spirito dei suoi conterranei. Persona schiva e misurata, di poche parole, ma di molta sostanza, fedele seguace della teoria che solo con il lavoro arrivano i risultati, è uno che è sempre stato abituato a contare solo su se stesso (il ruolo solitario del portiere in una squadra gli calzava a pennello) e sulla sua capacità di sacrificio).
Leggi il resto dell’intervista nel numero in edicola