Il 112 finisce in emergenza – In funzione da quattro mesi il numero unico ha dovuto affrontare parecchi guai, legati secondo molti anche alla mancanza di personale qualificato
Per la Giunta regionale è un successo. Per molti operatori impegnati nella gestione dell’emergenza un mezzo fiasco. Il Numero unico delle emergenze 112 (Nue), inaugurato ufficialmente lo scorso 12 aprile, non pare essere partito sotto i migliori auspici a giudicare dai problemi emersi in questi primi quattro mesi di attività, nonostante per i suoi ideatori e sostenitori sia l’uovo di Colombo capace di migliorare i soccorsi, ridurre i tempi e ottimizzare le risorse.
Per lo meno in teoria. In pratica, vuoi a causa degli inevitabili problemi che si affrontano quando si avvia un servizio così radicalmente nuovo, vuoi a causa delle forti aspettative create forse per aver esagerato con l’enfasi, le polemiche sono cresciute senza sosta.
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Metà soccorso si fa in centrale operativa – L’attuale Numero unico delle emergenze per come è stato impostato è un errore. E’ il giudizio lapidario pronunciato da Delfio Martin, segretario regionale Fns (Federazione nazionale sicurezza) Cisl quando lo abbiamo interpellato per sapere cosa ne pensava del nuovo servizio. La sua analisi, per molti versi è simile a quella fatta da Walter Zalukar, medico esperto di emergenza, quando si parla delle modalità operative e delle persone scelte per lavorare nel Nue.
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“Al telefono servono esperti e non semplici centralinisti” – Walter Zalukar, è stato responsabile per molti anni del Dipartimento delle emergenze a Trieste. In fatto di gestione dell’emergenza è un esperto, ma si è dimesso l’anno scorso giudicando la situazione non più sostenibile, in aperto contrasto con la riforma sanitaria e con le scelte compiute dalla Regione, incluso l’avvio del Numero unico sul quale avanza pesanti riserve per come è stato impostato.
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Per il Nue sono difetti di gioventù – Sul ‘transatlantico’ del Parlamento per i friulani solo posti in terza classe. Ne abbiamo presi di ceffoni. E continuiamo a prenderli: che si tratti di fondi all’Università, di friulano in Rai o di Ufficio scolastico regionale, il discorso non cambia. Roma continua a ignorarci, mentre i nostri politici…
Il Nue è appena nato, gli errori e i problemi sono inevitabili. Ne è convinto Paolo Panontin, assessore regionale alla Protezione civile, che pur non negando alcune difficoltà ricorda che l’istituzione del Nue rispetta le prescrizioni del Ministero ed è basata sul lavoro fatto in Lombardia.
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911: dagli Usa un esempio da seguire – Da quarant’anni negli Stati Uniti è attivo il numero unico per le emergenze. Un friulano pilota d’eliambulanza negli States spiega come funziona il servizio che in due minuti salva una vita
Lo sentiamo dire quasi in ogni film o serie tv prodotta in Usa, soprattutto se c’è una componente drammatica o thriller. Il ‘911’ è il numero unico di emergenza più famoso al mondo. A parte la notorietà, però, come funziona quel servizio che risponde alle richieste di soccorso di tutto il Nord America (è attivo anche in Canada)? Ed è vero che potrebbe servirci da esempio anche in Italia? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Clemente, un friulano, ex alpino, che vive in Oklahoma assieme alla moglie Gina. La professione di Clemente è pilota di eliambulanza nella Base 26 nei pressi di Ada, cittadina dello Stato americano.
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Cinto caomaggiore: una beffa senza fine – Il passaggio del Comune dal Veneto al Friuli Venezia Giulia attende di essere sancito da 11 anni: nel corso di tre legislature l’iter non ha superato lo scoglio della 1° Commissione permanente e non è mai entrato in aula. L’appello di Serracchiani
A scorrere gli archivi on-line parlamentari c’è da non crederci. O, se ci si crede, c’è di che rimanerne allibiti. Parliamo del distacco del Comune di Cinto Caomaggiore dal Veneto – per la precisione dalla Provincia di Venezia (oggi città metropolitana) – che, a distanza di 11 anni dal referendum, non è ancora passato al Friuli – Venezia Giulia. Già, perchè nel 2006 il 91% dei cittadini del Comune votarono a favore del passaggio e, nonstante tutti i passi previsti dalla legge siano stati compiuti, oggi l’iter non è ancora concluso. E’ fermo al Parlamento.
Eppure, a Roma ci provarono in diversi. Il primo, al Senato, fu Ferruccio Saro, il cui disegno di legge risulta essere, rinvio dopo rinvio, ancora in corso d’esame alla prima Commissione permanente. Saro ci riprovò anche durante la legislatura successiva: anche in quel caso il testo non uscì mai dalle forche caudine della Commissione.
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Pulizie estive distretto della sedia – La riqualificazione dell’area, che prevede anche la demolizione dei vecchi capannoni, diventerà un progetto pilota a livello regionale
La riqualificazione del distretto della sedia può essere considerato un progetto-pilota che sarà ampliato a livello regionale. A dirlo è l’assessore alle Infrastrutture e al Territorio Mariagrazia Santoro, che annuncia grandi cambiamenti.
“Manzano – spiega l’assessore – rappresenta un modello economico e d’insediamento casa-bottega, che prevedeva, appunto, il capannone industriale con abitazione immediatamente vicina. Oggi, a causa della crisi economica, che non è soltanto un vento passeggero, questo modello va ripensato”.
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Campoformido succursale della ‘Grande Udine’ – L’opposizione in Consiglio comunale attacca la riforma delle Uti. Romanini (Lega): “Sempre più servizi decentrati e poi c’è la questione della Polizia Locale”
Campoformido inglobata nella ‘Grande Udine’? E’ una paura concreta e fondata, almeno secondo la minoranza in consiglio comunale che da tempo guarda con diffidenza alla riforma degli enti locali targata ‘Serracchiani/Panontin’ e teme serie ripercussioni a livello locale.
Nel consiglio comunale del 27 luglio l’opposizione ha nuovamente ribadito la propria contrarietà alla riforma “che sta creando una tensione senza precedenti tra i vari livelli istituzionali in quanto calata dall’alto senza un preventivo confronto – afferma Christian Romanini, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale –. Abbiamo perso il conto delle integrazioni e modifiche a questa legge che continua a essere oggetto di cambiamenti e rinvii. Si deve ancora dimostrare quali saranno i risparmi, i benefici ancora non si vedono e nel frattempo i servizi vengono allontanati dai cittadini, a favore di Udine, che fagociterà Campoformido”.
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A Udine la casa corre quattro volte più dell’inflazione – Nel giro di un anno le spese relative all’abitazione sono salite del 4,5%, contro una lievitazione generale del 1,2%. Boom di acqua, fognature ed energia elettrica
Si dice che, per essere ‘virtuosa’ l’inflazione debba assestarsi attorno al 2% annuo. A vedere i dati statistici elaborati dagli uffici del Comune di Udine, siamo ancora lontani da questa percentuale, nonostante l’avessimo sfiorata ad aprile. A luglio, infatti, i prezzi hanno segnato un più 0,1% rispetto a giugno e un più 1,2% rispetto a un anno prima. Eppure ci sono voci del paniere che corrono più del dato medio. E a essere più cara è la casa. Già, perché il capitolo abitazione ha segnato in città un più 0,5% su base mensile e un più 4,5% su base annua.
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Pordenone trema “Serve un freno! Così i profughi ci svuotano i negozi” – I commercianti hanno scritto al prefetto per chiedere maggiore attenzione sulla sicurezza del capoluogo. Marchiori: “Risse e molestie in centro e richiedenti asilo nei parchi stanno facendo fuggire i clienti. Basta con il finto buonismo”
Pordenone sta facendo i conti con situazioni di violenza alla quali non era abituata. soprattutto in centro città, il cuore dello shopping, delle cene all’aperto, degli aperitivi pieni di divertimento. Le auto derubate nei park cittadini, la mega rissa di un sabato sera tra i tavolini dei loclai di piazza Cavour, le zuffe tra stranieri, i casi di miscrospaccio in via Bertossi, le molestie a una donna in pieno centro. Situazioni che stanno facendo allarmare e arrabbiare i residenti e i tanti che a nel capoluogo arrivano per fare compere o passare una serata con la famiglia. Chi era a cena sabato 22 luglio alla ‘Catina’ ha visto i figli sconvolti dall’aver visto i tavolini volare.
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Gorizia: lavoro ai giovani, priorità transfontaliera – Il tema dell’occupazione al centro dell’incontro tra il Comune e l’Associazione economica slovena. Il vicesindaco Ceretta: “Ci sono opportunità anche in altri settori, come l’efficienza energetica”
Non ci sono solo i maxi progetti per la valorizzazione dell’Isonzo o il futuro della Sanità sui tavoli della cooperazione transfrontaliera a Gorizia, a Nova Gorica e a Sempeter Vrtojba. La nuova amministrazione comunale goriziana, infatti, ha iniziato a gettare le basi di una grande rete di relazioni a cavallo del confine che non c’è più per portare avanti iniziative condivise in più settori, spaziando dall’istruzione al turismo, dal lavoro alla cultura.
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La Grande guerra fa il giro del mondo – Il ‘B#Side War Festival’ è una rassegna d’arte contemporanea nata in Friuli, ‘esportata’ in Africa e Danimarca e, in futuro, anche in Francia, Russia e Usa. Le altre opere del progetto
Una rassegna nata in regione per indagare i lasciti e i retaggi della Grande Guerra alle generazioni contemporanee sta girando il mondo, proiettando il B#Side War Festival in un progetto di donazioni internazionali. Rassegna artistica e culturale promossa da IoDeposito Ong, associazione che valorizza il benessere culturale dei giovani e del territorio attraverso arte e cultura, è partita nel 2015 e ha ampliato i numeri nella seconda edizione, grazie al contributo di 39 Paesi, 68 artisti, 17 direttori di musei internazionali e una rete con decine di partner.
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Pasolini, il legame col Friuli e la sua eredità – Tolmezzo dedica tre giorni al rapporto del poeta di Casarsa con le arti, specialmente il cinema e la musica. In mostra i pezzi della collezione Marzona, ma anche rare proiezioni e un ‘paesaggio sonoro’
Si intitola ‘Pasolini presenta/e’ la nuova rassegna dedicata dalla Città di Tolmezzo a uno degli intellettuali più complessi e controversi del ‘900. Affidata alla curatrice Michela Lupieri, è una tre giorni caratterizzata da un’offerta culturale ampia e diversificata, tesa sia a presentare il legame di Pasolini con le arti, in particolare cinema e musica, sia il suo rapporto col Friuli. Per evidenziare la complessità della produzione pasoliniana, da venerdì 11 sono previsti tre eventi principali, più quelli collaterali che vedranno coinvolte figure di spicco del panorama culturale come il critico cinematografico Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna.
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FAMILY CASA
Villeggiature brevi: è finita l’era del nero – Il turismo cambia volto, le vacanze si accorciano e le locazioni si adeguano, finalmente anche dal punto di vista fiscale
Cambiano le situazioni, le condizioni economiche e gli stili di vita e cambia anche il modo di fare le vacanze. Fino agli Anni Ottanta, chi si poteva permettere la villeggiatura d’estate trascorreva alcune settimane, se non mesi, nelle località di mare o montagna.
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