I friulani si fidano ancora delle banche: 20mila euro a testa – I conti non smettono di correre. Depositi mai così cospicui: in 10 anni sono cresciuti di 7,5 miliardi di euro. Cividale, Udine e Pordenone i Comuni sul podio per la ricchezza pro capite. Manzano cola a picco
Depositi dei friulani mai così ricchi: in banca e in posta ci sono quasi 24 miliardi di euro. Nonostante la lunga crisi, negli ultimi 10 anni i conti correnti della nostra regione sono passati dai 16,5 miliardi del 2006 ai 24 dello scorso dicembre. Insomma, ognuno di noi ha – stando alla media di Trilussa – quasi 20mila euro a disposizione, 6mila in più rispetto al 2006. Paura di restare ‘a secco’ e quindi di spendere, incertezza del futuro e mancanza di investimenti remunerativi, timore di perdere soldi hanno spinto i risparmiatori a lasciare ‘liquidi’ i propri averi. E non si tratta di cifre di poco conto: in quest’arco di tempo sono stati ‘immobilizzati’ circa 7,5 miliardi.
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Ecco come salvare i nostri soldi – I consigli del broker per non rischiare i propri soldi e avere un guadagno: differenziare gli investimenti, guardare all’estero ed evitare le trappole del bail-in
Tenere i soldi fermi nel conto corrente in banca – e i friulani oggi ne hanno davvero tanti – non è più né sicuro, né conveniente. Da una parte, chi ha più di 100mila euro rischia di vedersi ‘tosare’, in caso di crisi dell’istituto di credito, i propri risparmi. Dall’altra, i tassi applicati ai depositi sono risicatissimi e, per il futuro, la prospettiva è quella di non ricevere più il becco di un quattrino per i soldi che affidiamo alla banca. Anzi, come accade in Svizzera, c’è il rischio che saremo noi a pagare le banche per i servizi dei quali usufruiamo.
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Azionisti in trappola – Continua il calvario delle persone che avevano investito tutti i propri soldi nelle Popolari
Ricorsi, tavoli di conciliazione, azioni collettive, denunce in Procura e richiesta di risarcimento in sede civile o penale: sono queste le armi che hanno in pugno i risparmiatori friulani, dopo che sono volate via anche le mosche. E’ proprio il caso di dirlo, dato che gli azionisti della Banca popolare di Vicenza e della Veneto Banca, le più presenti in Friuli, per un totale di oltre 15mila investitori, hanno visto scendere il valore delle loro azioni dal 23 al 20 per cento.
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Caldo tropicale… e se piove son dolori – I cambiamenti climatici stravolgeranno le nostre esistenze. Nel giro di qualche decennio, se non si corre ai ripari, secondo Stefano Micheletti dell’Osmer ci dobbiamo aspettare il peggio
Nessuno a livello mondiale mette ormai in discussione il fatto che le emissioni di anidride carbonica stanno facendo salire la febbre del pianeta.
I cambiamenti climatici rischiano di stravolgere la nostra esistenza, di cambiare il volto della nostra regione in tempi più rapidi del previsto. Sebbene i climatologi prefigurino scenari pensando al 2100, già ora affrontiamo le prime conseguenze, ma nel giro di venti o trent’anni la situazione potrebbe peggiorare, trasformando il Friuli Venezia Giulia in un’area tropicale.
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Clima sottosopra: il caos del secolo – Nel 2015 in Fvg i valori meteorologici hanno toccati i picchi degli ultimi cento anni
In Fvg il clima ha decisamente cambiato pelle. Che la situazione rispetto al passato sia parecchio cambiata è evidente dai dati del report dell’Osservatorio meteorologico regionale dell’Arpa dedicato al riepilogo meteo-climatico del 2015. Anno nel quale la temperatura media è stata molto elevata in tutta la regione: sulla pianura si è attestata fra 14 ° e 15 °C, sulla costa fra 15 e 16 °C. Rispetto alla media dell’ ultimo ventennio (1995-2014), l’anomalia è stata molto marcata: da 0,6 a 1 °C in più in pianura e sulla costa e ancora maggiore sulle zone montuose, in particolare in quota, dove ha raggiunto i 2 °C. Dati che confermano il trend del 2014 e fanno sì che l’ultimo biennio sia stato quello più caldo dei precedenti cento anni.
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L’accentramento? Un terremoto – Per Sergio Cecotti i nuovi disegni politici che rischiano di svuotare le Regioni potrebbero risvegliare i friulani, così come accadde dopo il sisma del ’76
E’ possibile ragionare di autonomia e specialità in termini nuovi, slegati dal passato e volti a costruire un avvenire dove la comunità friulana torni protagonista? “L’ultimo vero scossone alla coscienza identitaria del nostro popolo lo ha dato il terremoto. E non è escluso che il centralismo di Renzi possa avere sullo spirito dei friulani lo stesso effetto del sisma del ‘76”: la battuta è di Sergio Cecotti, già presidente della Regione e sindaco di quella Udine che con lui visse l’ultima avventura autonomista.
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Malignani: dai banchi al posto di lavoro – La quasi totalità dei ragazzi che hanno seguito il biennio post diploma è stato assunto. Cosa prevede il programma di studi
Sono già 130 i giovani tecnici altamente specializzati nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività delle impresa immessi nel tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia dall’Its Malignani. Stiamo parlando della realtà formativa nata nel 2010 quando anche in Italia, per scelta ministeriale, è stata introdotta nell’ordinamento questo tipo di alta formazione, già storicamente diffusa in Europa, che prevede un biennio post diploma.
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Corsa alle case low cost – Remanzacco – Avviato il cantiere che riqualificherà Borgo Magretti realizzando 32 alloggi da affittare a canone calmierato. I fabbricati saranno pronti entro fine anno. Il bando di selezione disponibile a settembre
Inaugurato a Remanzacco il cantiere per la costruzione di un complesso immobiliare di 32 alloggi in classe energetica A e B, da destinare integralmente alla locazione a canoni calmierati in favore di famiglie e giovani coppie residenti nel comune. Il progetto di housing sociale, sarà completato dall’impresa Tilatti Rinaldo entro il prossimo dicembre e successivamente ceduto al Fondo Housing Sociale Fvg.
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Like, movida, immigrati: le parole per conquistare Pordenone – Verso il voto – L’alfabeto della campagna elettorale nel capoluogo: dagli slogan alle promesse dei candidati
“Così i nobili goriziani si sedevano a tavola” – Roberto Zottar , delegato dell’Accademia italiana della cucina, spiega come mangiavano i Conti Coronini e i loro ospiti tra Settecento e Novecento. Tutto visibile in una mostra fino al 16 ottobre
A Gorizia, in uno degli scenari più suggestivi e ricchi di storia del capoluogo isontino, alla scoperta delle origini della tradizione gastronomica mitteleuropea e delle nostre abitudini a tavola. E’ un viaggio originale e intrigante, quello che dal 9 aprile e fino al 16 ottobre si può fare a Palazzo Coronini, dove l’omonima Fondazione ha allestito, assieme all’Accademia italiana della cucina, la mostra ‘A tavola con i conti Coronini.
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Viaggio a casa dei nostri autori – Tranne casi isolati e gli itinerari triestini, in regione non è ancora partito un vero turismo letterario nei luoghi di poeti e scrittori
Altrove, non troppo lontano da noi, ci hanno pensato da tempo: far diventare le case dei nostri letterati più importanti un luogo di turismo culturale, un motivo in più per portare in questa terra un pubblico sempre più vasto e ‘trasversale’. In Veneto, per dirne una, la casa di campagna di Dino Buzzati in provincia di Belluno è un bed & breakfast che permette l’abbinata visita culturale-vacanza. E da noi?
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Nozze d’argento con la risata – Aldo, Giovanni e Giacomo festeggiano 25 anni di palcoscenico con uno spettacolo che è come un giro nel grande luna park della loro comicità, tra personaggi amati e sketch intramontabili
Era il 1991 quando, a Milano, tre giovani attori di belle speranze diedero vita a un trio comico destinato a entrare nel cuore degli spettatori. Aldo, Giovanni e Giacomo, uno dei sodalizi artistici più noti e amati della storia dello spettacolo italiano degli ultimi decenni, protagonista di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici festeggia nel 2016 i loro 25 anni di attività.
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Business Magazine – L’eclettismo di Giorgio Colutta, tra farmacia, vigna, banche e ora anche musica. Bisogna saper vendere, non solo produrre