Per i bambini non andrà tutto bene – VIRUS E PSICHE. In aumento del 30% le richieste di soccorso per problemi psicologici legati all’isolamento e alla paura del contagio. A essere particolarmente colpiti sono giovani e giovanissimi
La pandemia non si porta dietro solo i problemi sanitari in senso stretto, la crisi economica, le difficoltà sociali. Tra il prezzo che rischiamo di pagare a lungo termine c’è quello della salute, intesa non soltanto come una condizione di benessere biologico, ma anche psicologico. Il disagio, le difficoltà, lo stress, l’ansia rischiano di minare la salute di ognuno di noi, ma possono avere conseguenze particolarmente gravi quando riguardano giovani e giovanissimi.
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Anche per i disturbi alimentari è epidemia – ESCALATION. In aumento nella nostra regione anoressia, bulimia, obesità. Colpa della vita da lockdown che esaspera lo stress e determina una serie di condizioni difficili da affrontare per chi è più fragile
Giornate intere chiusi in casa con la pressione causata dal timore del contagio e dalla forzata inattività lavorativa e sportiva hanno spinto la maggior parte delle persone a dedicarsi, durante il lockdown, alla preparazione di pietanze varie, anche piuttosto elaborate. La cucina come hobby da clausura, quindi, e anche come modo per trasformare il pasto in famiglia in un evento speciale, capace di allentare la tensione quotidiana.
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Ai ragazzi comunicate sempre tranquillità – DARE L’ESEMPIO. I genitori non dovrebbero trasmettere ansia e vigilare sui ragazzi. I consigli della psicologa su come affrontare il loro disagio
La pandemia incide sulla psiche dei nostri ragazzi. A confermarlo la psicologa Evgenia Gasteratou che collabora con vari istituti comprensivi del Friuli.
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Aziende schedate per lo sconto sulla tassa – TOLMEZZO. Il grido d’allarme dell’assessore al Bilancio sull’obbligo di registrazione degli sconti per la Tari. Uffici in apnea e molte imprese a rischio
Quando si tratta di usare soldi pubblici la trasparenza è d’obbligo, ma come sempre serve misura, per non scadere nella burocrazia più ottusa. E invece quella denunciata da Michele Mizzaro, assessore al Bilancio di Tolmezzo appare come l’ennesima regola imposta dall’efficientissimo Ministero per la complicazione degli affari semplici.
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L’arte di far ridere anche coi capolavori – MATARAN, la rivista di satira regionale, propone un manuale in cui i titoli di alcune celeberrime opere vengono tradotti in friulano: “La titolazione di un quadro ne cambia in ogni caso l’interpretazione”
E se… la storia dell’arte fosse stata scritta dai friulani? Qui non si parla dei capolavori di cui è piena la nostra terra, né dei grandi nomi nati e cresciuti da queste parti: l’elenco sarebbe lungo, ma scontato. No, l’idea della pazza banda di Mataran, la nota e dissacrante rivista di satira regionale, è un’altra: “sentire il calore del fogolâr in pieno Rinascimento, spiare il Puntinismo a mollo nel Cormor, biasimare il Suprematismo russo mentre si ubriaca e convenire che le performance sono noiose come i venerdì sera a Udine”.
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Gli orfani di guerra dimenticati dalla storia – I PUPILLI DELLA PATRIA. Nel nuovo libro di Gaetano Vinciguerra la vicenda (ancora mai raccontata) delle migliaia di bambini friulani che persero i genitori per colpa del primo conflitto mondiale
La ricerca storica è spesso animata anche da un senso di giustizia: fare luce su pagine del nostro passato rimaste chiuse per opportunismo politico oppure perché considerate scomode. È il caso delle migliaia di bambini che la Prima guerra mondiale privò dei genitori. Un fenomeno sociale che colpì duramente il Friuli e su cui oggi Gaetano Vinciguerra ha voluto fare chiarezza, scavando nei documenti del tempo e riuscendo sia a descriverne compiutamente le dimensioni sia a far emergere casi concreti e significativi. Tutto questo è contenuto nel libro “I pupilli della patria”, presente dal 26 novembre in tutte le librerie italiane.
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Il 1995: l’anno in cui tutto era possibile – STEFANO MONTELLO racconta ‘Colôrs’ dei Mitili FLK, 25 anni dopo: l’album che inaugura la ‘gnove musiche furlane’ e porta una band in lenghe quasi al successo nazionale. “Non abbiamo rimpianti, qui eravamo stelle”
Sono passati 25 anni e appare sempre più chiaro che il 1995 è stato l’ultimo anno ‘memorabile’ per la musica. Se in Inghilterra hanno ricordato – senza tanti festeggiamenti – il quarto di secolo di What’s the story (morning glory) degli Oasis, tra gli ultimi successi del rock con 10 milioni di copie vendute –, in Friuli non siamo da meno. Numeri di vendita a parte, quello è stato l’anno delle pietre miliari e di qualche hit.
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Una mossa per ridare vita allo stadio – ALBERTO RIGOTTO vuole andare oltre le difficoltà causate dalla pandemia e lancia un appello al Comune di Udine per fare assieme l’ultimo passo verso il completamento dell’impianto, a beneficio della comunità
I n un momento tanto critico, in cui la pandemia ha ripreso a decidere sotto tutti i punti di vista le sorti delle persone, tornare a parlare di stadio può sembrare anacronistico, ma è giusto farlo perché anche da lì possono arrivare segnali positivi in vista di una ripresa che si spera imminente .
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