Oltre 400 immagini, molte delle quali inedite, illustrate e commentate in 128 pagine. Così si presenta l’Album Terremoto che i lettori del settimanale Il Friuli troveranno in edicola con l’uscita del 29 aprile e per cinque settimane. Per celebrare la ricorrenza, la testata ha voluto rifuggire dalla retorica e affidare, appunto, ai fotogrammi oggettivi la memoria di quell’epopea del popolo friulano, che dalla polvere delle macerie ha saputo risollevarsi. Un’epopea che, però, lo ha cambiato profondamente, accelerando per certi versi un processo che era già iniziato prima del sisma.
La pubblicazione è suddivisa in sezioni, che raccontano gli anni precedenti il 1976, ovvero quelli del boom economico e di un benessere che si stava diffondendo in maniera ampia tra le famiglie. Poi il dramma, quel 6 maggio che nessun sopravvissuto potrà mai dimenticare. Come non lo dimenticano neppure i soccorritori ritratti in numerose fotografie: non solo uomini delle forze dell’ordine, ma anche militari di eserciti stranieri, alcuni dei quali uscivano dalle proprie frontiere per la prima volta dal secondo conflitto mondiale, e soprattutto migliaia di volontari, spesso appena ventenni, che giunti in maniera spontanea da tutta la pianura scavavano a mani nude o al massimo con qualche pala.
Quindi, la ricostruzione organizzata, quella che a livello internazionale è stata poi descritta come ‘modello Friuli’, in una logica di sussidiarietà degli enti territoriali. Ricostruzione che, come ricordano sempre i fotogrammi, dettò la priorità per le fabbriche, quindi per le case e, infine, per le chiese e il patrimonio artistico e culturale.
Infine, la lezione che il sisma ha impartito e i luoghi della memoria, importanti anche per coloro che al tempo non c’erano.
È, così, un album che non può mancare in ogni casa friulana e lo si potrà acquistare nelle edicole, in abbinata al settimanale, a un prezzo simbolico di 0,50 euro.