New York, Las Vegas, Los Angeles, Hong Kong e… Gagliano di Cividale. Queste località hanno ora qualcosa in comune: un locale della famiglia Bastianich. Entro l’estate, infatti, i celebri ristoratori italoamericani accenderanno i fuochi del loro primo ristorante in Europa, scegliendo non una sua capitale, bensì le colline friulane. È qui, infatti, che dal 1998 hanno la propria azienda vinicola. Ed è qui che la matriarca Lidia ha deciso di completare la propria ospitalità.
Aprire oggi un ristorante in Italia è un atto di coraggio?
“È il completamento di ciò che stiamo già facendo nel mondo. Il nostro vino è pensato per essere goduto a tavola assieme a buon cibo e ad amici sinceri. Così, abbiamo pensato di ristrutturare una casa vicino alla cantina dove aprirà presto Dall’Orsone”.
Come sarà il menu?
“Utilizzeremo soltanto prodotti locali e stagionali, con qualche pizzico Usa. Prepareremo nostre marmellate, i prodotti del nostro orto e faremo il pane in casa. Le ricette riflettono la filosofia, nostra e dei nostri chef, che già ci ha fatto vincere numerose tre stelle. Finora abbiamo portato i sapori di queste terre nel mondo, ora vogliamo portare il mondo qui”.
Come sarà organizzato il locale?
“Ci sarà un bancone con la possibilità di consumare anche piatti veloci, e non mancherà il ‘tradizionale’ hamburger americano, e una sala con 45-50 posti a sedere con menu completo. In più, sono previste quattro camere. Il tutto sarà affidato al general manager Andrea Sbrizzo, un udinese che professionalmente è cresciuto con noi in America”.
Perché proprio qui e non a Milano o in un’altra capitale europea?
“Fa parte della nostra filosofia. Qui vengo con la mia famiglia, compresi i cinque nipoti, 5-6 volte all’anno, non solo per seguire l’azienda, ma anche per ritirarmi a scrivere libri o per trovare nuovi spunti per i ristoranti. Il cliente americano non compra soltanto una bottiglia di vino o mangia un piatto: è interessato al nostro stile di vita. Cosa che è possibile trovare solamente qui, non in una metropoli”.
In Italia è molto conosciuto suo figlio Joe, protagonista della trasmissione Master Chef. Com’era da bambino?
“Ho aperto il mio primo ristorante nel 1971 e, dopo pochi anni, approfittando di ogni periodo di chiusura, io e mio marito tornavamo in Italia, percorrendola in lungo e largo, alla ricerca di ingredienti e ricette da far conoscere poi agli americani. I nostri figli ci hanno sempre seguiti. In particolare Joseph è sempre stato curioso dei sapori, appassionandosi fin da giovane al mondo del vino. Lui, poi, ha studiato economia e lavorato anche a Wall Street, mentre Tanya si è laureata in Storia dell’arte a Oxford. Entrambi, però, hanno voluto ‘ritornare’ e impegnarsi nell’azienda di famiglia”.
Joe è antipatico come appare in tv o sta soltanto recitando?
“Joseph è molto tenero di cuore. Partecipa a uno show gestito dai produttori, quindi ha dovuto scegliere una ‘parte’ davanti al pubblico italiano”.
In cucina come si comporta?
“Entrambi i miei figli sono bravi anche a cucinare. Tanya è più portata per ricette della tradizione, Joe per carni alla griglia con diverse spezie, con una cottura all’americana: veloce e alla fiamma”.
Qual è il segreto del suo successo?
“Credo che in me vivano due culture: la creatività italiana e il senso per gli affari americano”.
11 aprile 2013
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