Visinale di Pasiano di Pordenone ricorda uno dei suoi cittadini più illustri, il letterato Gasparo Gozzi, a trecento anni dalla nascita: con le ‘Serate Gozziane’ in programma dal 12 al 14 settembre grazie a tre imperdibili appuntamenti si potrà tornare al Settecento e riviverne atmosfere, idee, musiche, costumi e sapori, riscoprendo al contempo la figura di questo poliedrico nobiluomo veneziano, spesso in villeggiatura nella sua villa di Visinale, che, in un’epoca storica che culturalmente vide a Venezia nascere i talenti di Vivaldi, Goldoni, Tiepolo, Canaletto, è stato poeta, drammaturgo, impresario teatrale, insegnante e giornalista, nonché fratello di Carlo, drammaturgo anch’egli.
In programma concerti di musica settecentesca nella chiesa Santa Maria degli Angeli e nel suo piazzale (12 e 14 settembre), un convegno nel parco di villa Gozzi aperto straordinariamente al pubblico per l’occasione (13 settembre) e il 14 settembre una cena settecentesca a lume di candela sempre nel piazzale della chiesa con portate e costumi dell’epoca dalle 20.30 (info e prenotazioni tel. 347 1825303 o 339 1447674).
I partecipanti alla cena potranno gustare le pietanze delle tavole nobiliari del Settecento, recuperate con rigore filologico dalla delegazione di Pordenone dell’Accademia italiana della cucina e realizzate dalla Pro loco Quadrifoglio. In tavola anche i vini tipici del Friuli Venezia Giulia che si degustavano già a quel tempo: un incontro tra cucina veneta e friulgiuliana. Si partirà con una zuppa di verdure denominata Oille à la françoise come è citata nel testo di La Chapelle Le cuisinier moderne del 1742. Si proseguirà poi con il baccalà, vero principe delle tavole venete dell’epoca, degustato anche in maniere raffinate importate d’oltralpe come quella che sarà proposta a Visinale e chiamata alla Gascogne su vellutata di piselli (fonte storica La cuisinière bourgeoise del 1750). Poi lingua alla salsa agrodolce, ricetta tutta italiana descritta dal Corrado nel suo ‘Il cuoco galante’ del 1786, forse il più grande chef dell’epoca che preparava elegantissimi banchetti alla corte dei nobili di Napoli.
A bagnare queste portate il Malvasia, vino molto apprezzato nelle terre dominate dalla Serenissima, come ci spiega il Tarello nel suo Ricordo d’agricoltura del 1773, tanto che ancora oggi si coltiva in Istria. Dalla tradizione popolare veneta ecco, poi, il tacchino al melograno abbinato a carote, zucchine, e spinaci Mornay, mentre il vino friulano scelto per questa parte della cena è il Refosco.
Essere nobili nel Settecento voleva dire poter gustare il dolce della vita, come il dessert della crema di caffè preparato seguendo la ricetta descritta sul Nouveau traité de la cuisine del 1739, alla quale per l’occasione saranno abbinati i zaleti, i biscotti veneziani fatti con farina di mais.
Per concludere un trionfo di bignè con un altro grande vino friulano, l’Ucelut, e infine il caffè. La cena sarà allietata da musiche dell’epoca eseguite dal Sugar brass quartet (Luca Del Ben e Andrea Rodaro trombe, Alessandra Rodari corno, Andrea Piergentili trombone) che prima della cena terrà sul piazzale della chiesa anche il concerto “Feste veneziane: musica per la villeggiatura di Gasparo Gozzi” a ingresso libero e organizzato dall’Associazione culturale Altoliventina e inserito nel calendario della rassegna Musae della Provincia di Pordenone. Inoltre ci saranno anche nobili in costume dell’epoca grazie alla compagnia teatrale Il Teatrozzo di Pasiano.
Le Serate gozziane sono organizzate dalla Pro loco Quadrifoglio Visinale con il patrocinio del Comune di Pasiano di Pordenone e della Provincia di Pordenone, con il sostegno di Consorzio fra le Pro loco del Sanvitese e del Sil, Associazione fra le Pro loco del Friuli Venezia Giulia, Bcc Pordenonese, Accademia San Marco, Società Filologica friulana, Associazione culturale enogastronomica Pietro Querini, Avis comunale di Visinale, Associazione culturale Altoliventina, compagnia il Teatrozzo di Pasiano e delegazione di Pordenone dell’Accademia italiana della cucina. La cena è realizzata in collaborazione con ‘Al punto Giusto’ di Porcia.