La grande catena di solidarietà iniziata 12 anni fa si allunga oltre ogni aspettativa: oltre 2mila persone – tra cui quasi 300 bambini – si sono ritrovate a Nimis domenica scorsa (ma più di 500 hanno partecipato all’anteprima del sabato sera, “special guest” Mauro Corona e Luigi Maieron) per partecipare alla grande Festa dell’imbottigliamento di ‘Diamo un taglio alla sete’, il vino che, grazie a una grande gara di generosità, si trasforma in pozzi di acqua potabile realizzati in Africa dal missionario friulano Dario Laurencig.
Due giornate di festa, ma anche di duro lavoro per gli oltre cento volontari impegnati, oltre che nell’imbottigliamento, nella preparazione e distribuzione del pranzo all’aperto, sotto una imponente tensostruttura montata all’esterno della cantina de i Comelli. Un pranzo solidale, che ha visto passare dallo spiedo alle tavole polli e costa di maiale, accompagnati dalla polenta e preceduti da un quintale di pastasciutta; per non parlare di pizza, salumi, formaggi, dei cosciotti di maiale preparati dal Civiform di Cividale del Friuli e delle frittelle di mele dai volontari dalla pro loco di Sutrio, in simpatica competizione con quelli di Avasinis che hanno proposto il gelato con i mirtilli e lamponi caldi.
La giornata di sabato, oltre al duo Corona-Maieron, ha avuto due importanti novità: la degustazione en primeur di una birra, denominata ‘Una (S)pinta di solidarietà’, prodotta e imbottigliata con il medesimo scopo dei vini di Diamo un taglio alla sete, e la prima edizione di un inedito show cooking, la Cucina del mondo: una girandola di assaggi multietnici (oltre al Friuli, in ordine alfabetico erano rappresentati Argentina, Bangladesh, Colombia, Croazia, Eritrea, Marocco, Perù Sri Lanka) preparati dal Civiform e dall’Associazione Cinampa con la collaborazione di tanti amici provenienti da paesi lontani, residenti nella nostra Regione.
Un’iniziativa che il pubblico ha dimostrato di gradire, facendo registrare il “tutto esaurito” nel giro di un paio d’ore, e che promette di diventare una vera attrazione per le future edizioni. Internazionale anche il pubblico, proveniente da tutto il Friuli Venezia Giulia e dal Veneto ma anche da regioni più lontane (Lombardia e Liguria) e da altri paesi europei: il “tam tam” della solidarietà ha richiamato amici provenienti da Austria, Germania e perfino dalla Polonia.
A rallegrare la festa, tra sabato sera e domenica si sono alternati sul palco, per una colonna sonora pressoché ininterrotta, ben nove gruppi musicali.
Al termine della impegnativa “due giorni”, nelle casse dell’associazione Diamo un taglio alla sete (che dal 2016 è stata iscritta come Onlus nel registro regionale del volontariato) è rimasta una cifra superiore ai 25.000 euro. Una somma che va ad aggiungersi ai circa 350 mila raccolti nelle precedenti edizioni.
“Un risultato che consentirà a fratel Dario di realizzare almeno altri due pozzi, ma che soprattutto gli consentirà di sentire la vicinanza e l’amicizia di tantissima gente” ha commentato Paolo Comelli, vice presidente della Onlus e anima del gruppo di enologi che 12 anni fa ha avviato il progetto. “Anche a nome di mio cugino Dario – ha aggiunto Anna Laurencig, presidente di Diamo un taglio alla sete – voglio dire un grandissimo grazie a tutti: alla aziende che ci hanno sponsorizzato, ai volontari che hanno lavorato, ai gruppi che hanno suonato e naturalmente al pubblico che si è dimostrato generoso come e più di sempre”.