Pretendere di soddisfare le necessità di un vasto pubblico come quello di Friuli Doc solo con la birra artigianale locale, che evidentemente non viene prodotta in grandi quantitativi, è impresa ardua. Spezza una lancia a favore dei marchi storici friulani, presenti alla kermesse, e cerca di porre fine a una querelle tutta sulla carta il titolare del Birrificio Gjulia, Marco Zorzettig, che a San Pietro al Natisone, utilizzando il proprio orzo dei seminativi di proprietà, produce i marchi Gjulia e Toz. Quest’ultima, soprattutto nella sua versione fusto MISS, sarà presente in vari punti durante la manifestazione udinese, al via domani pomeriggio.
“Moretti e Castello identificano il Friuli Venezia Giulia in tutta Italia e anche all’estero – è il suo parere – e quindi escluderle perchè produzione non artigianale non mi sembra la strada giusta per valorizzare il nostro territorio, il cui patrimonio è fatto anche di brand ormai entrati nell’immaginario collettivo, al di là della localizzazione della sede principale. Per di più la Castello è prodotta a San Giorgio”. “E’ giusto però, continua – puntare a dare spazio anche alla produzione dei microbirrifici artigianali, ed è per questo che saremo a Friuli Doc insieme ad altri. Ma non è possibile pensare di poter accontentare tutti, sono migliaia i partecipanti alla kermesse, solamente con la nostra produzione, comunque di qualità, curata passo passo, laboriosa e necessariamente limitata”.
Chi vorrà scegliere di assaggiare la migliore produzione brassicola friulana potrà farlo anche grazie alla Toz, marchio ormai riconoscibile in tutta la Regione, che con i fusti della MISS (l’ultima new entry della produzione) ma anche con le sue bottiglie long neck sarà presente in vari stand (in primis quello dei pescatori triestini) e in diversi esercizi commerciali, fra cui il Glass e il caffè Ottelio.
Il boom dei microbirrifici è storia non troppo recente. Un successo che si basa sui gusti dei più giovani: la bevanda a base di orzo e luppolo vanta nei consumi un tasso di crescita superiore sia al vino che ai superalcolici. Questa tipologia di mercato contribuisce per oltre 1 miliardo di euro annui alla creazione del valore aggiunto nazionale e rappresenta un’importante fonte di reddito per la produzione agricola. Che però una birra friulana, artigianale e agricola, riuscisse a farsi spazio nonostante i colossi della produzione industriale, non era una facile scommessa. Eppure Marco Zorzettig, titolare insieme al fratello Massimo del Birrificio Gjulia, quella scommessa ha avuto il coraggio di farla: e ha avuto ragione. Lanciata nel 2012, la Birra Gjulia, prodotta interamente in FVG, a San Pietro al Natisone, ha avuto subito successo in tutta la penisola. Dopo qualche mese il lancio della “sorella minore” Toz non lasciava presagire che la versione più “giovane” del prodotto avrebbe incontrato lo stesso favore. E invece la Toz (in tre versioni: Toz, Easy e Strong) sta avendo un riscontro oltre le aspettative. Tanto che il birrificio, dopo solo 2 anni, si è ingrandito, investendo in nuovi macchinari e assumendo anche due nuove risorse che si aggiungono alle tre che già operavano a San Pietro.
Marco Zorzettig, che proviene da una famiglia storica di vignaioli, ha deciso quindi di abbinare il nome Toz a iniziative diverse, che prescindono la produzione tout court e che testimoniano la sua intenzione a investire sul territorio e sul mercato italiano: non solo ha aperto due brewpub ispirati al personaggio che troneggia in etichetta, giustamente chiamate Tozmania (la prima, inaugurata con altri soci, è a Coseano, la seconda a Lignano Sabbiadoro), ma ha puntato su un segmento diverso, ovvero quella della birra in fusto. Così la birra friulana artigianale sarà accessibile a locali e birrerie che vorranno offrire un prodotto di alta qualità a km 0.
La Miss, questo il nome scelto, è bionda ed è distribuita in alcuni locali selezionati dove è molto richiesta grazie al carattere artigianale ma comunque beverino. Nell’immagine che la contraddistingue è imprescindibile lo scooter: invece del grosso Toz, il personaggio che ha contribuito a decretare il successo della birra fra i più giovani, c’è invece una bella ragazza in sella a una Lambretta, la Miss appunto, con tanto di casco dal quale scendono lunghi capelli biondi. La Miss ha delle caratteristiche meno complesse rispetto alla Toz in bottiglia: è una birra a bassa fermentazione e un carattere più beverino. Pur mantenendo un’anima artigianale e 5,2 gradi.