Stop a nuovi impianti di Pinot grigio per i prossimi anni. A stabilire la sospensione dal 1° agosto 2019 al 31 luglio 2022 è stato il Consorzio Doc delle Venezie, che ha imposto la decisione nelle aree di produzione: Provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.
“La richiesta di sospendere per il prossimo triennio nuovi impianti a Pinot grigio delle Venezie – ha dichiarato il presidente del Consorzio, il friulano Albino Armani – nasce dall’esigenza di governare una crescita della denominazione che ha registrato tra i più alti tassi di sviluppo viticolo del nostro paese negli ultimi anni. L’area della Doc delle Venezie oggi conta una superficie a vite di quasi 26mila ettari, destinata ad arrivare a 30mila considerando i vigneti già impiantati e prossimi alla produzione e, pertanto, esclusi dal blocco. Negli ultimi cinque anni le superfici del vitigno sono aumentate del 60%. Lo scorso anno, nella Doc delle Venezie, risultavano coltivati a Pinot grigio un totale di 25.810 ettari: 2.800 ettari in Trentino, 7.816 ettari in Friuli-Venezia Giulia e 15.194 ettari in Veneto”.
Oltre a questo, il Consorzio ha chiesto e ottenuto dalla Regione Fvg di riclassificare il prodotto della vendemmia 2018 attualmente stoccato a “vino bianco” o “vino bianco con indicazione geografica tipica”.
“Lo scorso anno abbiamo messo da parte 30 quintali di uva per ogni ettaro di vigneto di Pinot grigio, corrispondenti a circa 21 ettolitri di vino – prosegue Armani -. La decisione era studiata per prevenire i danni derivati da eventi, come la grandine, che avrebbero potuto ridurre il quantitativo di materia prima a disposizione. Una sorta di ‘riserva’, insomma. Fortunatamente di quest’uva, poi diventata vino, non abbiamo avuto bisogno. Ecco allora che abbiamo chiesto di poter commercializzare questa riserva senza aumentare le bottiglie etichettate come Pinot grigio immesse sul mercato, ma di poterla vendere come vino bianco, senza abbassare nè la qualità nè il prezzo delle bottiglie Doc. Si tratta di una specifica strategia commerciale che intendiamo ripetere anche quest’anno. Entrambe le manovre, cioè il blocco dei nuovi impianti e lo stoccaggio di uva, servono a tutelare le aziende consorziate”.