A Udine, è ufficialmente iniziata la 26esima edizione di Friuli Doc, con la cerimonia d’inaugurazione, in piazza Libertà. La kermesse 2020 sarà all’insegna della qualità, della convivialità, ma anche della sicurezza, nel rispetto di tutte le norme previste per la prevenzione sanitaria, con un occhio ben attento al passato e un altro al futuro caratterizzato dalla ripartenza da vivere “con la testa sulle spalle”.
E alla grande serietà dei friulani dimostrata nella gestione della pandemia nella vita di tutti i giorni, durante le difficili settimane del confinamento, sono stati dedicati i premi che l’Amministrazione Comune ha deciso di assegnare agli operatori sanitari e a quelli della Protezione Civile, per il gran lavoro svolto a tutela della comunità regionale.
I riconoscimenti, in rappresentanza delle varie categorie di operatori, “per l’elevata professionalità, competenza, umanità, senso del dovere e spirito di servizio dimostrati in occasione dell’emergenza Covid-19”, sono stati assegnati a Luca Lattuada, direttore medico del Presidio Ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine, in rappresentanza dei medici; Stefano Giglio, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Udine, in rappresentanza degli infermieri; Stefania Marzinotto, coordinatrice dell’Area biologia molecolare dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, in rappresentanza dei tecnici di laboratorio; Alessia Del Canto, della Clinica malattie infettive dell’Ospedale di Udine, in rappresentanza degli operatori socio-sanitari e Amedeo Aristei, direttore della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia.
Inoltre, a Silvio Brusaferro è stato consegnato il sigillo della Città di Udine, “per la competenza, professionalità, senso del dovere, con i quali durante l’emergenza sanitaria, si è particolarmente distinto a livello locale, nazionale e internazionale, in qualità di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità”.
Oltre al Sindaco Pietro Fontanini, agli assessori comunali Daniele Franz e Giovanni Barillari, erano presenti sul palco il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, oltre ai primi cittadini di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e Trieste, Roberto Dipiazza, in un ideale abbraccio del Fvg che vuole ripartire, in sicurezza.
“Non abbiamo persone del mondo dello spettacolo o campioni della città, ma abbiamo voluto sul palco le persone che ci curano”, ha detto Fontanini. “Diamo il sigillo di Udine a Silvio Brusaferro, un figlio di questa città, dove è nato e ha studiato e alla quale è molto legato. Adesso ricopre un ruolo ai vertici della sanità nazionali e siamo orgogliosi di avere un udinese a livelli così alti e Brusaferro dimostra le qualità dei friulani”.
“E’ arrivato il tempo di combattere la pandemia, facendo le cose, ma con delle regole”, ha detto Fedriga. “E quanto fatto anche per l’organizzazione di Friuli Doc lo dimostra. Le regole servono a non fermare il mondo, a non bloccare le attività produttive e a non togliere posti di lavoro, ma a continuare a vivere in sicurezza. Non posso che condividere la scelta dei sanitari come simbolo. A loro va anche il mio grazie, che estendo a tutti i cittadini del Fvg per come si sono comportati in questa emergenza. Friuli Doc è un esempio a livello internazionale del Friuli che non si ferma e delle nostre specialità ed eccellenze che vanno avanti. E’ un modello che esportiamo nel mondo”, ha ribadito Fedriga.
Il governatore ha riconosciuto in Brusaferro un uomo di grande valore scientifico, che ha cercato sempre di garantire risposte nei momenti più difficili dell’emergenza. Dal canto suo, il presidente dell’Iss ha attribuito i risultati della propria lunga carriera e della sua più recente e difficile prova professionale all’eccellenza del sistema sanitario regionale in cui ha lavorato per anni e al valore accademico dell’Università di Udine nel panorama nazionale e internazionale.
Ha quindi richiamato le figure di Marino Tremonti, recentemente scomparso, di Tarcisio Petracco, di Ardito Desio e di monsignor Battisti quali punti di riferimento dei più alti valori civici e professionali della terra friulana.