“L’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, e la Commissione europea avevano assunto l’impegno di creare un distinguo netto tra abuso e consumo moderato di alcol nelle strategie di Global strategy on alcholics ed European beating cancer plan. A oggi questa distinzione non è stata fatta e il consumo di alcol resta sinonimo di abuso e viene considerato ‘sempre dannoso’ per la salute dell’uomo”, denuncia l’europarlamentare della Lega, Elena Lizzi.
“Qualora non venissero apportate essenziali modifiche alle due strategie, si acuirebbe la demonizzazione di tutto il comparto vitivinicolo oltre ad aumentare la dicotomia tra le politiche europee sintetizzate nello ‘stile di vita europeo’. Il vino in molti Paesi, tra cui l’Italia, oltre a essere inserito nella dieta mediterranea, è parte della nostra cultura e racconta la nostra storia da più di 2000 anni. La strategia dell’Oms raccomanda una riduzione dei consumi di alcol a livello mondiale del 20% entro il 2030 suggerendo che questo risultato vada ottenuto sia attraverso un sistema di nuove imposizioni fiscali, sia applicando una strategia di prezzo minimo per categoria di prodotto. Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se le strategie citate non siano in contrasto con le misure di incentivazione del settore primario e se esista il rischio di tagli ai fondi per la promozione del vino nei Paesi terzi”, conclude Lizzi, componente della Commissione Agricoltura e firmataria dell’interrogazione alla Commissione Ue sul rischio di un taglio alle risorse europee per la promozione del vino nei Paesi terzi.