“Anche i risultati di queste elezioni amministrative fanno pensare che le prossime elezioni regionali potrebbero vedere un testa a testa fra il centrosinistra e il centrodestra, ma ad una condizione: che il centrosinistra stia unito e sappia includere tutti, perché quando questo non avviene – ad esempio rifiutando le primarie di coalizione – la destra a volte riesce ad avvantaggiarsi anche quando non ha potuto mostrare particolari meriti amministrativi”. Lo ha dichiarato Giulio Lauri, consigliere regionale di Sel per il Friuli Venezia Giulia, commentando le elezioni amministrative di ieri in Friuli Venezia Giulia e nel resto del paese.
“Più o meno dappertutto è testa a testa centrosinistra e centrodestra, in qualche caso chi vince lo fa per un pugno di voti. Spiace per alcuni Comuni dove prevale per poco il centrodestra ma bene che a Gorizia Ziberna sia costretto al ballottaggio, cosa che con Romoli non era avvenuta. Che danno però per tutto il centrosinistra non avere fatto le primarie e non essere riuscito a individuare in questi mesi un candidato e un programma comune. Il ballottaggio potrebbe essere un’occasione per ricompattarsi: il nostro auspicio è che Roberto Collini ora sappia avviare quel dialogo con le liste di area centrosinistra che possono esprimere una cultura di governo e che hanno sostenuto i candidati Portelli, Picco e Cecot che purtroppo è mancato prima delle elezioni e che possano essere individuati nei programmi dei diversi candidati dei punti in comune che impegnino una nuova coalizione di centrosinistra e Roberto Collini, il candidato che ha preso più voti, per il prossimo mandato”.
“C’è il rammarico per un centrosinistra che non ha saputo unirsi dappertutto. Questo resta però a mio avviso il vero obiettivo per le elezioni regionali: ripresentare di nuovo un Campo progressista che includa la sinistra il civismo e il PD ai cittadini della Regione. E, dopo la scomposizione e la ricomposizione di diverse forze politiche della sinistra avvenuta negli ultimi mesi a livello nazionale, la sfida nella sfida deve essere quella preservare il centrosinistra regionale da possibili divisioni individuando alcuni punti programmatici comuni e una lista che raccolga le esperienze della sinistra di governo che stanno maturando nei Comuni della regione, ci sono un sacco di giovani amministratori che in regione amministrano Comuni importanti e che stanno facendo bene, spesso senza avere il bisogno di ripararsi dietro un vessillo di partito. Per parte nostra noi cercheremo di lavorare per questo a cominciare dalla manifestazione di Campo progressista del 1° luglio a Roma: la speranza è che diversi amministratori continuino ad avvicinarsi perché è proprio dalle esperienze di buongoverno sul territorio che può rinascere un nuovo centrosinistra e candidarsi al governo del Paese e della Regione”.