La storia di Monfalcone è profondamente legata al dramma delle morti per amianto. Oggi, proprio nel territorio simbolo della lotta contro l’amianto, si è tenuta la nona Conferenza regionale sull’amianto. Un momento di incontro della Commissione Regionale Amianto con le Istituzioni e con i Cittadini, per riflettere sui risultati delle attività comprese nel protocollo di sorveglianza sanitaria degli ex-esposti all’amianto e dei loro familiari.
Ad aprire i lavori la sindaca Anna Maria Cisint. “Avere di nuovo a Monfalcone la Conferenza è essenziale allo spirito – ha esordito Cisint -. Monfalcone è spesso in ginocchio per le ragioni che conosciamo, non esiste una famiglia che non sia stata toccata – qui e probabilmente in molti Comuni limitrofi – dalla tragedia dell’amianto, tragedia che viviamo ancora e ogni giorno, nello ospedali e nelle nostre case. La motivazione è inaccettabile. A fine mandato ancora non riesco ad accettare ciò che è accaduto a luglio del 2015, quando la precedente amministrazione ha scelto di non perseguire più la responsabilità di chi ci ha potati a essere in queste condizioni, rinunciando alla causa penale che è stata irrecuperabile. Ho ancora il cuore che piange perché in questa Città mai si potrà dire che c’è stata giustizia”.
“Ed è per questo che in questi cinque anni e mezzo abbiamo fatto tante iniziative – ha proseguito Cisint -, nelle scuole, con i cittadini, sostenuto ricerche e organizzato incontri per parlarne, non dimenticare e non compiere errori similari. Nella materia ambientale abbiamo sfruttato le possibilità che la Regione ha messo a disposizione ad esempio con i contributi allo smaltimento. Primi in regione abbiamo fatto una mappatura e aperto uno sportello, dopo aver eliminato in tutte le aree e edifici pubblici l’amianto. Siamo un comune colpito, ma virtuoso. Oltre che nel pubblico stiamo verificando nel privato. La mappatura ha individuato tre livelli di presenza dell’amianto: pessimo, scadente, discreto. Nel primo caso c’è già stata un’eliminazione da parte del privato e anche noi abbiamo stanziato risorse pubbliche importanti, per riuscirete a chiudere quella battuta; “discreto” stiamo andando avanti; lo stato “scadente” è all’attenzione di tutti”, ha concluso.
Fare squadra per vincere un nemico di tutti
Il fare squadra – tra istituzioni, privati e cittadini – lavorando unitariamente è stato fondamentale per affrontare in Friuli Venezia Giulia un problema di salute così importante come quello dell’amianto. Si tratta di una battaglia di civiltà che vede la Regione in campo nei percorsi di cura e nelle fasi di bonifica. Questo il concetto espresso oggi dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga all’apertura della IX Conferenza regionale amianto a cui ha partecipato assieme all’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro.
In relazione al tema delle bonifiche il vertice della Giunta regionale ha rimarcato la strategia dell’Amministrazione diretta a una partnership con i privati per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di accelerare e rendere sempre più sostenibili i processi di smaltimento.
Da parte sua, l’assessore Scoccimarro, in ordine alle bonifiche, le 2.393 domande ammesse a contributo per un importo complessivo di quasi 8mln e 170mila euro. Per quel che riguarda i rischi di criticità legati all’esaurimento della disponibilità della discarica, l’esponente della Giunta ha evidenziato le aspettative legate alla sperimentazione condotta da un’azienda regionale sulla inertizzazione dell’amianto. Nel caso questa innovazione dovesse comportare un aumento dei costi, comunque minimo – come è stato precisato -, la Regione sarà pronta a fare la sua parte supportando i cittadini e i privati.
“L’impegno della Regione sulle problematiche derivanti dall’amianto, che nasce con la legislatura e l’amministrazione regionale precedente e trova continuità in alcune misure di quella attuale, continua a essere insufficiente soprattutto sul versante sanitario, tra la mancata regionalizzazione del Crua e il presidio pneumologico territoriale all’ospedale San Polo di Monfalcone, annunciato un anno fa ma non ancora concretizzatosi. Su questi temi, anche oggi in occasione della Conferenza regionale sull’amianto, non ci sono risposte”, dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti a margine della IX Conferenza regionale amianto.
“Già a inizio legislatura – ricorda Moretti – chiedemmo alla Giunta di porre attenzione sulla necessità di innalzare a livello regionale l’organizzazione e la gestione del Crua, proprio per estenderne l’esperienza e le attività del centro a tutte le aziende sanitarie del territorio regionale. Ma nonostante l’impegno formale da parte dell’assessore, affiancato a più riprese da annunci pubblici, non ci sono stati passi sostanziali. Tra i nodi da sciogliere c’è però anche quello relativo all’annunciato presidio pneumologico territoriale all’ospedale San Polo di Monfalcone, un centro indispensabile per affrontare le problematiche territoriali insolute delle malattie broncopolmonari”.
Inoltre, sottolinea ancora Moretti, “la necessità di affiancamento, all’interno dell’organico del Crua, della figura dello psico-oncologo a sostegno e supporto famiglie. Infine – conclude il capogruppo dem – l’appello a rivolgere la dovuta attenzione agli esposti all’amianto in relazione alla quarta dose di vaccino anti covid, considerando quanto questa categoria fragile sia esposta al virus. Peccato che la Conferenza regionale amianto sia stata trasformata, dal sindaco di Monfalcone e da qualche assessore regionale, in una passerella per parlare del passato e non del futuro, o per qualche slogan buono per tutte le stagioni, e non sia stata utilizzata invece per dare risposte a questioni ancora aperte e che dal convegno sono emerse in maniera chiara, come una carente programmazione formativa o la necessità di guardare alla prevenzione sul versante delle manutenzioni edilizie nei lavori pubblici”.
“All’auspicio di poter fare squadra tra istituzioni, privati e cittadini per affrontare in Friuli Venezia Giulia il problema dell’amianto, manifestato pubblicamente dal presidente Massimiliano Fedriga”, risponde il capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale, Tiziano Centis, che su questo tema, nel corso dell’attuale legislatura, ha più volte chiamato in causa l’Assemblea legislativa.
“Sapere che la Regione è pronta a impegnarsi nei percorsi di cura e nelle fasi di bonifica – spiega Centis in una nota – è importante, ma non basta. Alle buone intenzioni che spesso rimangono sulla carta preferiamo i fatti e dunque, ancora una volta, ribadiamo la necessità di dare risposte concrete e immediate come potrebbe essere facilmente l’ampliamento della discarica di amianto di Porcia”.
“Quel sito, unico impianto in tutto il territorio regionale, è chiuso a causa della saturazione di spazi – fa sapere il rappresentante dei civici – e sta causando gravi disagi e notevoli maggiori costi ai privati e aziende che intendono smaltire il materiale con amianto. La Giunta farebbe bene a non fermarsi agli annunci di propaganda e, al contrario, a concentrarsi su quali risposte dare a un’emergenza sempre più grande e sentita”.
Territorio pilota
Il Comune di Monfalcone è stato territorio pilota nel progetto di rilevamento delle zone con presenza della fibra minerale, portato avanti con la Asl. Sono state definite tre tipologie dello stato di ogni area, dividendole in Stato Pessimo, Scadente e Discreto.
Sono 34 le aree esaminate e considerate in ‘stato pessimo, 292 i siti rilevati in ‘stato scadente’. Per gli edifici in condizioni peggiori si è già provveduto alle operazioni di bonifica, contattando direttamente i cittadini proprietari e comunicando le azioni di miglioria da compiere in coordinamento con l’Azienda Sanitaria e le varie ditte che si occupano di bonifiche. Avviata la procedura di bonifica per 16 siti sui 36 rilevati in ‘stato discreto’.
I cittadini monfalconesi per conoscere lo stato della copertura del proprio immobile possono rivolgersi allo Sportello amianto e prendere appuntamento chiamando lo 0481 494470-471-474 oppure scrivendo a [email protected].