Nell’ambito della Conferenza provinciale Permanente convocata dal Prefetto di Pordenone, Domenico Lione, si è costituito oggi l’Osservatorio provinciale Congiuntura Economica.
Alla prima riunione, presieduta dal Prefetto nella sede della Camera di Commercio, hanno partecipato il VicePresidente della Camera di Commercio, i Presidenti delle Associazioni di Categoria (Confindustria, Confartigianato, Ascom-Confcommercio, Confcooperative, Coldiretti), i referenti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, gli Amministratori locali di Pordenone, Sacile e Maniago e i vertici di Questura e Guardia di Finanza.
Obiettivo dell’Osservatorio valutare le ricadute della crisi dal punto di vista dell’impatto sugli operatori economici e per l’influenza sul potere di spesa delle famiglie, nonché sul condizionamento per gli Enti locali, in termini di bilancio, con il conseguente imbrigliamento della loro capacità d’intervento a sostegno della comunità.
Il quadro provinciale rappresentato da Associazioni di Categoria e sindacati evidenzia una realtà forte e resiliente, ma al tempo stesso incisa dalla congiuntura sfavorevole. La preoccupazione è sulla capacità di tenuta del sistema nel breve-medio periodo in assenza di interventi strutturali, indirizzati a sostenere le tante realtà aziendali che si trovano a fronteggiare il caro energia, l’aumento dei costi e la generale contrazione dei consumi dovuta all’inflazione e all’incertezze, anche occupazionali, del momento.
Tema centrale per tutto il comparto produttivo è l’accresciuto costo dell’energia, vastamente percepito come non più sostenibile, riscontrandosi anche chiusure e sospensioni selettive delle attività che privilegiano aperture in frangenti di maggiore operatività o in costanza di specifiche commesse.
Su questo versante, è stato sottolineato lo sforzo delle aziende per trasformare le fonti di approvvigionamento energetico con il passaggio a sistemi alternativi. Sull’argomento, però, è stata evidenziata la necessità di un intervento per semplificare e accorciare i tempi dei relativi procedimenti autorizzativi.
Quindi, semplificazione delle pratiche e aiuti economici mirati che tengano conto non solo dei settori energivori, ma anche delle altre realtà imprenditoriali che, comunque, soffrono dell’aumento delle bollette.
È stato rilevato, inoltre, che l’inflazione sta incidendo negativamente sul costo del danaro, rendendo più oneroso il ricorso al credito da parte delle imprese per fronteggiare anche le spese correnti.
Da qui la proposta, emersa in sede di riunione, di richiedere a livello centrale l’attivazione di meccanismi di finanziamento e garanzia idonei a sostenere le imprese in crisi, come ad esempio quelli del canale dei Confidi.
Una particolare attenzione è stata riservata alle fasce più deboli del mercato del lavoro, giovani e donne, ma anche per anziani e pensionati, tutti potenziali soggetti fragili a causa della diminuita capacità di acquisto delle famiglie, primi veri ammortizzatori sociali della comunità. E anche questo elemento, di fatto, incide negativamente sulla capacità di risposta e reazione del tessuto produttivo locale alla crisi.
In seno all’Osservatorio si è infine condiviso che la situazione della realtà pordenonese e le proposte avanzate formino oggetto di un rapporto indirizzato a livello centrale, nonché di riunirsi nuovamente a fine novembre per monitorare l’evoluzione dell’andamento dell’attuale fase congiunturale.