E’ partito a Trieste il congresso della Fuen, la Federal Union of European Nationalities, principale sostenitore e più grande organizzazione di riferimento delle minoranze linguistiche e nazionali e dei gruppi linguistici autoctoni d’Europa.
“Fino al 12 settembre, oltre al programma regolare, i delegati al 65esimo Congresso Fuen avranno anche l’opportunità di conoscere meglio lo stato delle minoranze linguistiche del Fvg, l’organizzazione e il rendimento politico degli sloveni, la legislazione protettiva e i regolamenti scolastici e molto altro. Dettagli e programma sono già pubblicati sul sito web del Congresso Fuen, che viene progressivamente aggiornato”, concludono Fuen e lo SSO – Confederazione Organizzazioni Slovene.
Questo congresso per la Regione riveste un’importanza strategica perché è attraverso un’armonica convivenza tra le diverse comunità linguistiche di un territorio che si trova la via per crescere insieme e in pace. Questo il concetto espresso oggi a Trieste dall’assessore regionale alle Autonomie locali Roberto Roberti, portando il saluto della Regione al 21° congresso della Federal Union of European Nationalities.
Come ha sottolineato l’esponente della Giunta regionale, quello di valorizzare le diverse componenti etnico-linguistiche presenti in Friuli Venezia Giulia rappresenta lo spirito fondante del regime di autonomia speciale che è riconosciuto alla Regione.
Inoltre, la tutela delle minoranze – che nel caso di quella friulana diventa in molti luoghi maggioranza – è un obiettivo che persegue non solo una finalità di tipo culturale, ma anche di sviluppo economico e sociale in quanto il rispetto reciproco e la condivisione sono motori di progresso e di crescita.
Come ha ricordato il rappresentante dell’Esecutivo regionale, la strada per arrivare alla situazione di oggi non è stata facile a causa dei drammi del 900′. Ferite che la politica di questi ultimi anni ha saputo guarire, con potenti atti simbolici come la storica visita alla Foiba di Basovizza compiuta congiuntamente dai presidenti di Italia e Slovenia. Ma anche con collaborazioni su progetti di successo transfrontalieri come l’aggiudicazione del titolo di Capitale della cultura 2025 alle città di Gorizia e Nova Gorica, in uno scenario che riafferma il ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia.