Chi si trasferisce e deciderà di rimanere per almeno cinque anni in un piccolo comune potrà godere di un corposo abbattimento delle imposte, se acquisterà una casa o un negozio godrà di una consistente riduzione delle imposte di registro, catastali e ipotecarie, che vengono fissate a 200 euro, potrà accedere alla concessione di mutui agevolati a tasso zero per l’avvio di nuove attività e avrà una riduzione dell’Irap per cinque anni. I datori di lavoro che assumeranno chi si trasferisce potranno godere di uno sgravo contributivo del 30 per cento per tre anni.
Queste sono solo alcune delle proposte inserite in un nuovo disegno di legge appena presentato, documento che mira a contrastare lo spopolamento e favorire l’insediamento nei comuni con meno di 5mila abitanti, all’insegna dello sviluppo sostenibile, della manutenzione del territorio, della buona occupazione e della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale della Penisola.
Si propone di istituire al Ministero dell’Economia e delle Finanze, una dotazione di 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022, per un cofinanziamento degli interventi regionali finalizzati a incentivare l’insediamento di nuovi residenti nei piccoli comuni, attraverso il sostegno alle famiglie e all’avvio di nuove attività produttive legate all’agricoltura, all’artigianato e al commercio. Infine, il disegno di legge affronta una delle problematiche maggiori che i piccoli comuni si trovano ad affrontare, la continuità amministrativa, prevedendo la possibilità del terzo mandato per i sindaci dei Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, eliminando il limite massimo dei due mandati consecutivi.
“Questa è la direzione giusta – afferma Franco Lenarduzzi, sindaco di Ruda, rappresentante Anci Piccoli comuni -. Sono davvero contento che finalmente si metta mano al problema. Vedo nel disegno di legge un concreto aiuto per invertire la tendenza allo spopolamento. L’Anci tutta si faccia sentire a sostegno della concreta proposta di questa iniziativa di legge in coerenza con quello che da anni sostengono i piccoli comuni ovvero che occorre incentivare l’insediamento di nuovi residenti nelle comunità con meno di 5000 abitanti trasferendo tra l’altro risorse che aiutano l’avvio di nuove attività”.
“Il senatore Gianni Pittella, capogruppo PD in Commissione Finanze, ha giustamente individuato l’obiettivo del disegno di legge – aggiunge il sindaco -. Lo spopolamento dei piccoli comuni incide sulle aree rurali e interne ed è spesso all’origine di fenomeni quali disastri ambientali, inquinamento, dissesto idrogeologico, consumo di suolo, spreco di risorse. Occorre invertire questa problematica per perseguire lo sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico”.
“È opportuno e coerente superare del tutto il vincolo del doppio mandato e rimettere esclusivamente ai cittadini la volontà di riconfermare o meno il Sindaco uscente – conclude -. In molti Comuni è a volte difficile trovare candidati pronti ricoprire la carica di primo cittadino. Se per i Comuni con popolazione da 5.001 a 15.000 abitanti è comunque opportuna una norma di semplificazione in questo senso, sotto i 5000 va rimosso ogni vincolo. Se non cambiano le regole e si tolgono le penalizzazioni legate all’assunzione di incarico (vincoli, restrizioni, obblighi e burocrazie) sarà sempre più difficile trovare chi vuole amministrare le nostre comunità”.