“Lucrare sulle tragedie per acquisire visibilità, infierendo così sulla sofferenza dei familiari delle vittime, è un atto talmente ignobile da meritare, per chi lo compie, la condanna all’eterno oblio”. E’ questa la risposta del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alle esternazioni di Chef Rubio in merito al duplice omicidio consumatosi ieri a Trieste.
“Nel rinnovare la piena solidarietà, mia personale e dell’Amministrazione regionale tutta, alle famiglie degli agenti uccisi – conclude Fedriga – annuncio che chiederò personalmente all’emittente televisiva che ha messo sotto contratto Chef Rubio di cancellare il suo programma: ritengo infatti inaccettabile che personaggi capaci di rendersi protagonisti di simili spregevoli bassezze, pur di soddisfare la loro spasmodica ricerca di un palcoscenico, possano vedere in qualsiasi misura soddisfatte le loro ambizioni”.
Chef Rubio, in un tweet, aveva scritto subito dopo la tragedia: “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”. Un attacco diretto alla classe politica, in particolare all’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha subito replicato su twitter: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno ‘chef’, sei uno stupido“.
“Rubio doveva tacere, doveva dimostrare rispetto per le vittime. Nessuno può parlare delle forze dell’ordine e permettersi di dire un’enormità come ‘non mi fido di loro’. Ci sono valori su cui non si lanciano provocazioni”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, commentando il tweet di Chef Rubio sui due poliziotti uccisi a Trieste. “Una tragedia come questa impone compostezza e solidarietà operante – aggiunge Serracchiani – e non è un’occasione per prendersi una fetta di visibilità mediatica. Davanti allo strazio della morte si comprendono solo le reazioni delle famiglie colpite”.