E’ stato avviato dalla Regione il percorso di aggiornamento della Strategia di Specializzazione intelligente (S3), in vista della nuova programmazione comunitaria. Sono stati identificati gli elementi di competitività e le specializzazioni tecnologiche presenti sul territorio, ma anche le risorse economiche da destinare alla ricerca e all’innovazione, con l’obiettivo di favorire la competitività del tessuto economico-produttivo, la digitalizzazione, lo sviluppo delle competenze.
In quest’ottica, l’Amministrazione regionale, attraverso l’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa e le Direzioni competenti, ha organizzato un webinar per fare il punto sull’esito dell’analisi che alcuni gruppi di lavoro, in rappresentanza del mondo delle imprese, degli enti di ricerca, delle istituzioni e della società civile, hanno sviluppato nei mesi scorsi attraverso un processo di ascolto e confronto con i portatori d’interesse, per valutare le potenzialità esistenti in merito alla S3.
La prima sessione è stata aperta dall’assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, soffermandosi sugli orientamenti dell’Amministrazione nei settori considerati, in vista della nuova programmazione comunitaria 2021/2027.
Rosolen, ha ribadito che “la Regione mira ad aumentare il livello di competitività, di attrattività e di vivibilità del Fvg: l’obiettivo da raggiungere non può prescindere dalla capacità di mettere in campo una programmazione trasversale, in cui la S3 divenga pilastro di una visione ampia, che racchiuda Fse, Fesr, Recovery Plan e ReactEurope”.
Mentre l’emergenza legata al Covid-19, ha aggiunto “deve diventare la scintilla per accelerare alcuni processi troppo a lungo rimandati, rallentati, raffreddati. Oggi l’innovazione, sociale e digitale non può attendere semplicemente. Soprattutto, non è più pensabile replicare schemi superati o riproporre logiche vecchie, ormai incompatibili con l’attualità. Dovremo seguire la traiettoria che stiamo delineando con la consapevolezza. Mentre, “in itinere”, sarà ragionevole immaginare di curvare o deviare il flusso per assecondare le esigenze che emergeranno: serviranno per questo elasticità e flessibilità”.
L’assessore ha poi sottolineato come “diventa altresì strategica la capacità di accogliere e la possibilità di aprirsi a collaborazioni internazionali: l’isolamento e la chiusura diventano agenti di regressione in termini di competitività. Il traguardo di creare un modello di crescita che possa divenire un riferimento può ricalcare l’esempio della scuola d’arte e design Bauhaus, ideata da Walter Gropius nella prima metà del ‘900, tutt’ora un modello per le strategie di innovazione intelligente, specialmente per quanto riguarda la valorizzazione del capitale umano, l’ottenimento di risultati di eccellenza, una visione avanzata dello sviluppo”.
Quello di Bauhaus, ha concluso Rosolen, è stato anche un esempio della capacità di saper mettere insieme territori ed esperienze diverse per ottenere i migliori risultati: una ricetta che è ancor oggi di grande attualità.
Con l’apprezzamento per il nuovo modello di ‘governance’, introdotto con l’ampliamento della platea di portatori di interesse ascoltati da gruppi di lavoro qualificati e con il coinvolgimento da parte dell’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa di Area Science park e della componente imprenditoriale del territorio, l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha aperto la seconda sessione del webinar che intendeva fare il punto sullo stato di avanzamento della predisposizione delle linee strategiche della nuova programmazione comunitaria, in fatto di Strategia di specializzazione intelligente, denominata S3.
“Condivisione e ascolto – secondo Bini – sono due elementi che debbono caratterizzare il percorso di predisposizione di tutti gli strumenti necessari per consentire al tessuto economico produttivo e alla nostra società di guardare al futuro con prospettive concrete. Tra i limiti della precedente programmazione comunitaria, vi erano infatti la scarsa pubblicizzazione e un minore coinvolgimento dei portatori di interesse”.
L’assessore ha anche evidenziato la validità della definizione di otto gruppi di lavoro, che sono stati ispirati alle altrettante aree prioritarie dei documenti strategici nazionali per poter raccogliere il contributo dei rappresentanti del mondo delle imprese, della ricerca, delle istituzioni e della società civile, favorendo nel contempo la partecipazione attiva dei responsabili delle politiche regionali di settore attinenti alla S3. Tutto questo, assieme a eventi pubblici e a un valido questionario on line, ha consentito agli stessi gruppi di lavoro di raccogliere spunti di riflessione essenziali.
“La vera sfida – ha detto Bini – si apre ora, perché la Regione dovrà fare sintesi degli stimoli emersi durante il processo di scoperta imprenditoriale. Dovrà quindi essere elaborata una proposta di aggiornamento delle cinque aree di specializzazione regionale che sono le filiere produttive strategiche, selezionando le direttrici più promettenti per lo sviluppo e la crescita sostenibile del territorio del Friuli Venezia Giulia”.
“L’obiettivo – ha precisato l’assessore – è quello di scegliere percorsi che consentano di guardare al futuro con prospettive nuove e diverse, per indirizzare con efficacia l’utilizzo di una cospicua parte dei finanziamenti FESR della prossima programmazione comunitaria. Il tutto con una visione orientata al 2030, grazie all’impegno definito in questi giorni dai due assessorati che coordinano l’iniziativa e una condivisione, a breve, degli obiettivi con la Giunta”.
“Quello che ci proponiamo – ha concluso Bini – è di individuare con chiarezza, fin dall’avvio della programmazione 2021-2027, i risultati da raggiungere, per poterne monitorare con efficacia lo stato di avanzamento, e puntare alla costituzione di un tessuto produttivo trasformato, più innovativo, resiliente e sostenibile anche dal punto di vista ambientale e sociale”.