“Il Friuli Venezia Giulia ha pagato a caro prezzo l’utilizzo che le aziende hanno fatto negli anni del minerale killer. Nei cantieri navali (Monfalcone e Trieste), nelle acciaierie, come nei porti, tra cui quello di Trieste, l’amianto ha mietuto e continua a mietere migliaia di vittime”. Lo ha detto il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto al convegno “Amianto a Trieste: profili sanitari e risarcitori”, ospitato nella sala Luttazzi del Magazzino 26 di Trieste che ha avuto l’obiettivo di fare il punto sulle bonifiche realizzate in Fvg a 30 anni dalla legge che lo ha messo al bando.
“Molto si è fatto nel Friuli Venezia Giulia nella terapia e cura, oltre che nella bonifica – ha aggiunto Bonanni – Trieste, il centro dell’Europa, è stata la città che tra le prime ha preso atto, anche grazie al compianto Claudio Bianchi, del rischio amianto e ha assunto misure di tutela della salute”.
Durante l’incontro è stato sottolineato che il Fvg è una regione all’avanguardia nelle bonifiche ed è capofila in Italia per la rimozione dell’amianto. A oggi sono stati segnalati 15.360 siti contaminati su una superficie di 3,5 milioni di mq, dei quali 14.060 punti scoperti, grazie all’utilizzo dei droni, per 3,5 milioni di metri quadrati di amianto. 450 punti sono stati bonificati ma 361 sono in pessime condizioni. In Regione si riescono a rimuovere, infatti, 10mila tonnellate di amianto l’anno, con una media di 15 nuovi piani al giorno. Sul territorio operano 83 imprese specializzate, con 600 “tecnici” formati dalla Regione negli ultimi 5 anni.
Il convegno, che fa parte della manifestazione culturale del Comune: “Una luce sempre accesa”, è stato moderato dalla giornalista Silvia Stern. Dopo il saluto di Carlo Grilli, assessore alle Politiche sociali del Comune, di Arturo Picciotto, presidente del Tribunale di Trieste, e di Alessandro Cuccagna, presidente dell’Ordine degli Avvocati, il giudice di Cassazione Nicola De Marinis ha fatto una sintesi riepilogativa della giurisprudenza della Suprema Corte in ordine alla problematica amianto.
L’ingegnere chimico Umberto Laureni, già responsabile del Servizio di prevenzione e sicurezza dell’AsuGi e già assessore all’ambiente del Comune di Trieste, ha ripercorso quel che è stato il “sistema amianto” nella Regione fino a pochi anni fa. L’avvocato Corrado Calacione è entrato più nello specifico con un intervento sulla “liquidazione del danno parentale nelle nuove tabelle del tribunale di Milano”.
Tullio Poian, direttore della Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ASUFC (Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale), ha illustrato ai presenti i dati sulle bonifiche. I progressi nelle cure del mesotelioma sono stati spiegati dal Dirigente medico SC Chirurgia Toracica ASUGI, Stefano Lovadina. E’ intervenuta, inoltre l’ex Presidente Fvg, Debora Serracchiani.
“Quanto si riferisce al tema amianto ha bisogno di un riordino e di una semplificazione. In questi anni abbiamo stabilizzato la rendita aggiuntiva del 15% per gli esposti amianto e aumentato il contributo una tantum per i familiari delle vittime non professionali, ma non basta. Occuparsi di amianto significa aver a che fare con tanti soggetti e tante regole non sempre tra loro coordinate, quindi un riordino del sistema è fondamentale sia per chi deve fare richiesta di accesso al Fondo sia per chi deve rifondere eventuali danni. E ci sono poi implicazioni di carattere ambientale e situazioni particolari di cui tenere conto”, ha detto la capogruppo Pd alla Camera Serracchiani. “Serve poi semplificare – ha spiegato la capogruppo – perché ad esempio ricostruire il fascicolo con cui si fa la domanda è estremamente complicato, molto lungo e faticoso per i richiedenti. Sono inoltre rimaste a metà delle questioni previdenziali come – ha aggiunto – una proposta di legge per la riapertura dei termini per la presentazione delle domande d’accesso ai benefici”. Parlando del Superbonus, Serracchiani ha detto che “in questa norma abbiamo tentato di incentivare le bonifiche ma siamo arrivati solo fino a un certo punto”.
“C’è anche la questione delle Autorità portuali che non accedono al Fondo vittime amianto – ha indicato Serracchiani – e che per gli indennizzi devono usare fondi propri, che dovrebbero servire piuttosto a fare bonifiche e prevenzione. Ho presentato tre volte un emendamento che tre volte è stato respinto, ma lo ripresenterò”. La capogruppo dem ha evidenziato la “mancanza di discariche per amianto, che genera ulteriori costi di trasporto per lo smaltimento” e la necessità di “implementare e rafforzare l’attività del Centro Regionale Unico Amianto (CRUA) di Monfalcone”.
Diffusi gli ultimi dati dei casi di mesotelioma aggiornati al 2021. Se il VII rapporto ReNaM registra 1346 casi tra il 1993 e il 2018, si devono aggiungere 133 casi analizzati dall’INAIL tra il 2019 e il 2021, di cui ben 53 nella sola provincia di Trieste. In particolare, in riferimento alla Regione sono stati 40 i casi nel 2019, 40 nel 2020 e 53 nel 2021. A Trieste, invece, 17 nel 2019, 18 nel 2020 e di nuovo 17 nel 2021.
Secondo le rilevazioni ONA e sulla base del confronto con i dati INAIL, risulta che i casi di tumore del polmone da amianto sono stati oltre 3000, con un impatto di circa 2700 decessi. Per le altre patologie, purtroppo bisogna aggiungere 900 decessi. Si arriva così in totale a circa 5000 morti per malattie asbesto correlate, oltre a più di 10.000 vittime con patologie invalidanti.
Uno spazio è stato dedicato alle famiglie e alle vittime dell’amianto con l’intervento di Santina Pasutto, Presidente dell’AEA – Associazione esposti amianto del Friuli Venezia Giulia, vedova di Roberto Persich, ex autista della Nettezza Urbana del Comune deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno, che ha raccontato come, unitamente all’ONA, sono al fianco di chi viene colpito dalle patologie asbesto correlate. Alla sua famiglia e a quella del Prof. Bianchi, è stata consegnata una targa in ricordo del loro caro. Un riconoscimento a parte, infine, all’ex presidente AEA, il Capitano Ferruccio Diminich, che si è speso nella battaglia con la sua grande determinazione.
“Il nostro impegno, a Trieste come nel resto d’Italia, prosegue – ha concluso il presidente ONA – in circa 25 anni di un percorso compiuto insieme, in questo momento non posso dimenticare migliaia di vittime, anche quelle di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, in particolare voglio ricordare Aurelio Pischianz, indimenticabile ed indimenticato presidente dell’AEA”.
L’Ona continua a lavorare incessantemente per aggiornare la mappatura, anche attraverso l’app. Si può richiedere assistenza tramite lo sportello online o il numero verde gratuito 800 034 294.