Continua il pressing del Fvg sul Governo per poter consentire aperture differenziate su base regionale. L’obiettivo del presidente Massimiliano Fedriga rimane quello di far alzare già lunedì 11 maggio le serrande del commercio al dettaglio, mentre il 18 maggio dovrebbero riaprire le altre attività. “Se guardiamo al commercio, alcuni negozi, come le librerie e chi vende abbigliamento per bambini hanno già aperto, quindi le stesse linee guida possono valere anche per le altre categorie”, ha spiegato il governatore questo pomeriggio, durante un collegamento in diretta su Telefriuli.
“Questa mattina ho avuto un nuovo confronto con il Ministro Francesco Boccia. Attendo una risposta dal Governo entro questa sera. Spero di avere notizie in tempi ragionevoli perchè serve un minimo di organizzazione, specie se ci sarà l’ok per aprire lunedì 11. La richiesta ormai non arriva solo dal Fvg, ma il documento è stato condiviso da tutte le Regioni”.
In merito alla fuga in avanti della Provincia di Bolzano, con un’ordinanza che Boccia ha già annunciato di voler impugnare, Fedriga è molto chiaro: “Noi dobbiamo dare risposta al mondo produttivo, non fare gli ‘eroi. Penso che fare un’ordinanza e rischiare di far aprire, per poi richiudere subito faccia molto più danno alle categorie interessate. Per questo, e non da oggi, abbiamo scelto la linea del dialogo costruttivo con Roma, dicendo ovviamente le cose che non vanno, come in questo caso. Il punto è che io non voglio creare problemi ai cittadini. Rimane il tema: è poco comprensibile questa disparità tra negozi di prodotti diversi ma anche tra grandi aziende e un piccolo commerciante. Lo ribadisco: servono regole giuste e chiare, ma chi le rispetta deve poter aprire”.
“La nostra linea non cambia: chiediamo al Governo date certe e procedure chiare e attuabili. Su questo mi auguro che siano stilati tutti i protocolli in tempi rapidissimi. Entro la prossima settimana devono già essere chiare le normative per chi potrebbe aprire il 18 maggio”.
In merito alle misure di sostegno, Fedriga ricorda che la Regione “ha già messo in campo le prime risposte, che ovviamente non possono essere sufficienti per far fronte ai danni che l’epidemia sta causando. Adesso stiamo lavorando a una nuova norma, pensata per sostenere chi ha patito di più dal lockdown. In particolare, puntiamo a un taglio alle imposte locali, grazie a un intervento che sarà al 50% finanziato dalla Regione e al 50% dai Comuni. Ricordo poi che abbiamo dato più risorse ai Confidi e consentito a Friulia e Finest di garantire liquidità grazie a un’iniezione di 220milioni. Serviranno altre misure, ma in sinergia con il Governo noi faremo la nostra parte”.
Analizando quali siano stati i momenti più difficili in questi due mesi di emergenza, il governatore sottolinea che la “fase due è più complicata perché dobbiamo tenere in considerazione la possibilità di nuovi focolai e attivarci di conseguenza. Personalmente, ho sofferto molto nel momento in cui i contagi sono saliti e ci sono stati tanti morti. Per questo, devo dire grazie a tutte le persone, dai sanitari alla Protezione civile a chi ha lavorato in prima linea in queste settimane, per dare risposte ai cittadini, specie a chi era maggiormente in difficoltà”.
“I numeri del Fvg a oggi, perché purtroppo questo virus ci insegna che la situazione può cambiare in qualsiasi momento, fanno sì che la nostra sia una delle Regioni migliori d’Italia. Di questo tutta la comunità deve essere orgogliosa e bisogna continuare così”, sottolinea Fedriga.
“Stiamo valutando la possibilità di una nuova ordinanza, in base all’interlocuzione con il Governo”, conclude il presidente del Fvg. “E proprio in merito alle ordinanze tengo a specificare che c’è un confronto costante con le altre Regioni. Spesso scriviamo i testi assieme, quindi non stiamo procedendo in ordine sparso. Ovviamente, poi, le adattiamo ai singoli territori”.