Forza Italia e Pd d’accordo a Porcia. Accade circa le regole sugli appalti pubblici. “E’ stata approvata, dopo una lunga battaglia con la maggioranza, una nostra significativa mozione in materia di appalti pubblici”, dice soddisfatto il consigliere di Forza Italia, Marco Giacomini, che siede all’opposizione. “Come è noto, in Italia in materia di appalti c’è qualcosa che non va. Ci sono aziende, spesso provenienti da molto lontano, specializzate nel vincere le gare di appalto, basandosi sulla tecnica del massimo ribasso. Al primo impatto sembra una cosa buona, a vantaggio dell’Ente e dei cittadini. Se non che, poi queste aziende, sanno fare leva su di un’interminabile elenco di cavilli burocratici con cui ottengono il rialzo del prezzo (anche notevole) in corso d’opera. In altri casi, eseguono dei lavori in modo, diciamo non del tutto adeguato, per cui i costi di manutenzione dell’opera, lievitano a dismisura gli anni seguenti.
“Quindi, con la classica metodica di gara d’appalto, il vantaggio economico, in genere non c’è. Cosa prevede dunque la mozione di Forza Italia? Viene proposta una revisione del modello dei contratti di appalto, in modo che sia possibile garantire maggiore ‘qualità degli interventi’, territorialità degli interventi, minori costi di manutenzione e maggiore trasparenza. n quale modo? Viene prevista l’istituzione di un Albo di Imprese Certificate dal Comune, a supporto della territorialità nell’esecuzione degli interventi. E’ chiaro che l’Impresa del territorio: ha tutto l’interesse ad operare al meglio per mantenere il punteggio di accreditamento presso l’Ente. In caso di manutenzione può garantire dei tempi di intervento decisamente inferiori rispetto ad un’impresa aggiudicatrice proveniente da molto lontano. In definitiva, con le modalità di bando che propone Forza Italia Porcia è possibile: supportare le imprese del territorio, allontanarsi dalla logica dell’affidamento dell’appalto in base alla discrezionalità di chi valuta emantenere in secondo piano le imprese che offrono un ribasso del 50%…. che poi spesso diventa un rincaro dell’80%, o in termini di costo dell’opera, o in termini di manutenzione”, conclude Giacomini.