“In nome di quale logica, i premi di produzione pro capite dei dipendenti dell’Ater di Trieste sono superiori rispetto ai colleghi delle altre aziende? E ancora: perchè gli inquilini del capoluogo giuliano pagano un canone minimo di affitto inferiore rispetto agli altri territori? Perché questa disparità di trattamento che cresce in modo direttamente proporzionale mano a mano che ci si allontana dal capoluogo regionale? I privilegi sono evidenti e ingiustificati. Non è questione di campanilismo. Il Friuli paga sempre il prezzo più alto e soccombe ingiustamente”. L’affondo è del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini che denuncia l’ennesima diversità di trattamento tra l’Ater di Trieste e le altre aziende territoriali per l’edilizia residenziale della Regione. Nell’occhio del mirino, il trattamento economico del personale dipendente delle cinque Ater che a parità di mansioni, ha livelli e paghe diverse. Eclatante il compenso pro capite per la produttività: pari a 7 mila 200 euro per Trieste, 5 mila Gorizia, 4 mila 200 Udine, 4 mila Pordenone, 2 mila 400 all’Alto Friuli. C’è di più: mentre a Trieste il premio viene liquidato per il 50% automaticamente (a giugno) e per il 50% in base al merito, nel resto del territorio regionale le proporzioni cambiano fino ad arrivare a Tolmezzo dove il premio viene assegnato unicamente in base al merito. In questo caso, non c’è dunque una attribuzione “automatica” per il semplice fatto di essere presenti in servizio. Discriminante anche l’importo sui canoni minimi di affitto che il presidente Fontanini aveva già duramente attaccato. “A Trieste – ricorda Fontanini – l’importo richiesto è di poco superiore ai 10 euro mensili, a Udine la quota è pari a 46,44 euro mentre la tariffa applicata in montagna è di 35 euro. Una diversità di trattamento palese che vede i friulani, ancora una volta, pagare più degli altri. Del tutto incomprensibile, poi, che anche la montagna già di per sé in condizioni di svantaggio rispetto al resto del territorio, paghi di più rispetto a Trieste”. “Si preoccupi quindi l’assessore Santoro, nella riorganizzazione dell’Ater Fvg, oltre al contenimento dei costi – conclude Fontanini – di parificare stipendi, premi di produttività e canoni di affitto e di mettere la parola fine a questi favoritismi a pioggia di cui beneficia il capoluogo regionale”.
Ater: a Trieste pioggia di favoritismi
Fontanini rivendica parità nel trattamento economico del personale dipendente, ma anche negli importi dei canoni minimi di affitto
48
articolo precedente