Il “derby” di basket di A2 tra Trieste e Udine, vinto dalla compagine udinese dopo due intensi supplementari, è stato un bellissimo spettacolo non solo per gli appassionati di basket, ma per gli amanti dello sport in generale. Un palazzetto gremito, con oltre 7000 persone che incitavano le proprie squadre. OLTRE 7000 PERSONE.
La domanda ora sorge spontanea: perché non dare la stessa possibilità anche a chi segue il basket a Udine di avere un numero congruo di posti per vedere una squadra (che sta lottando per tornare in serie A1) anche al palasport Carnera?
Troppi gli anni – e i denari – sprecati per tornare ad avere un palazzetto che, a seguito di questi interventi di “restyling”, ha addirittura visto calare il numero massimo di posti a disposizione da 3800 a poco più di 3500.
La nostra volontà è di dare allo sport di Udine la stessa dignità di quella dei “cugini” triestini con strutture adatte a contenere gli appassionati di basket. Tutto ciò sarebbe realizzabile anche puntando ad una maggiore sinergia tra pubblico e privato (sul modello dello stadio Friuli), così da rendere partecipe tutto il tessuto sociale udinese, mettendo in luce e dando spazio a tutte quelle eccellenze che contraddistinguono il nostro territorio.
Quello del basket è solamente una parte degli interventi che dovrebbero essere apportati per migliorare il futuro della città. È l’intero movimento sportivo di Udine, infatti, a dover essere al centro dei progetti futuri.
Grazie ad un progetto politico serio che mira allo sviluppo sportivo complessivo, anche di quegli sport che qualcuno ritiene o ha trattato come “minori”, non solo giovanissimi, giovani e famiglie avrebbero dei luoghi e dei momenti di aggregazioni più sani e sicuri ma si riuscirebbe ad innescare un volano per cui facendo diventare Udine la “città dello sport” vi sarebbero ricadute positive sul territorio.