A causa dell’aumento smisurato dei costi energetici, il Comune di Campoformido corre ai ripari adottando una serie di misure cautelative, la prima di queste è l’ordinanza sindacale per la chiusura degli uffici comunali il 31 ottobre e il 9 dicembre.
Avendo a favore le temperature miti, l’accensione del riscaldamento è prorogata al 2 novembre e non è da escludere che, se il clima resterà immutato, sarà prorogata di un’ulteriore settimana. Inoltre, per quanto riguarda le temperature da mantenere all’interno degli immobili comunali saranno seguite le indicazioni ministeriali.
Dalle analisi degli uffici, infatti, emerge come l’elemento di maggiore criticità sia dato dal costo del gas che incide sulle spese di riscaldamento degli edifici.
La decisione più sofferta è stata, invece, quella di chiedere all’Istituto comprensivo, con una lettera congiunta dei sindaci di Campoformido e Pozzuolo del Friuli, la chiusura della scuola media nella giornata del sabato.
L’Istituto comprensivo ha poi convocato una riunione a cui hanno partecipato i sindaci dei due Comuni e durante la quale sono state spiegate alle famiglie le difficoltà oggettive che porterebbero alla decisione di rimodulare l’orario per le uniche due classi di Campoformido che frequentano la scuola su sei giorni settimanali (totale 44 studenti di Campoformido e 14 di Pozzuolo del Friuli su una popolazione scolastica complessiva di 1100 studenti che frequentano i plessi dell’intero Istituto comprensivo).
Questa rimodulazione anticiperebbe di un anno la deliberazione già assunta dal consiglio d’istituto per l’anno scolastico 2023/24 con la quale non ci saranno classi che frequenteranno la scuola il sabato. “Comprendiamo il disappunto di alcune delle famiglie coinvolte, ma nell’ottica di una gestione complessiva dei costi è stata una scelta obbligata, che comunque è demandata al consiglio d’istituto del 2 novembre per la decisione definitiva” dichiara il Sindaco Erika Furlani.
La decisione di chiudere l’istituto al sabato ha trovato la netta contrarietà dei genitori delle classi IIA e IIIA della secondaria di Campoformido e della III B secondaria di Pozzuolo, che, in una nota precisano: “Le famiglie hanno scelto l’offerta scolastica su sei giorni proposta dall’Istituto comprensivo di Pozzuolo e inserita nel Piano Triennale Offerta Formativa con orario adottato a fronte di una delibera del Consiglio d’Istituto di maggio 2022. Rimodulare l’orario in corso d’anno crea disagi alle famiglie e impatta sulla riorganizzazione delle stesse, aggiungendo ulteriori spese sulle loro spalle in un momento storico molto difficile. Cosa ancora più grave, obbligherebbe alcuni studenti a uscire da scuola prima, se l’orario venisse modificato, ledendo il diritto allo studio”.
“Fermo restando tale diritto, anche sul piano economico non è stata data una risposta puntuale da parte dell’Amministrazione sul risparmio generato dalla chiusura del sabato”, proseguono i genitori. “Proprio su questo punto si era sospeso l’incontro online, convocato d’urgenza il 17 ottobre, non avendo evidenze con dati oggettivi. L’accordo era di ritrovarci in un secondo incontro per discutere di questi dati fondamentali e mancanti. Per Pozzuolo l’incontro è stato fissato per mercoledì 2 novembre, mentre per Campoformido nulla è stato proposto”, proseguono i rappresentanti dei genitori.
“Noi come famiglie abbiamo dato incarico a un legale che è già al lavoro per tutelare i diritti degli studenti, il loro percorso di studio già avviato e tutte le famiglie che ogni giorno affrontano con fatica l’organizzazione quotidiana. E siamo certi che gli enti locali possano fare di meglio per risparmiare, soprattutto dopo aver letto le note di spesa effettuate rese pubbliche negli albi pretori…”, concludono i genitori.