Continua a far discutere il ‘caro carburanti’, dopo la cancellazione dello sconto sulle accise dall’1 gennaio.
Cosa prevede il decreto pubblicato il 14 gennaio in Gazzetta Ufficiale per contrastare l’aumento dei prezzi? Innanzitutto il ritorno dell’accisa ‘mobile‘, poi il rafforzamento dei poteri di Mister Prezzi (il Garante per la sorveglianza dei prezzi, che ha funzione di controllo e verifica, su segnalazione dei cittadini, per arginare i fenomeni speculativi) e l’obbligo per i benzinai, altrimenti a rischio di pesanti sanzioni, di esporre accanto al prezzo praticato anche quello medio misurato dal Mise.
Prevista, poi, la conferma de️l bonus carburante di 200 euro per i lavoratori del settore privato e del buono di 60 euro per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, ovvero, per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.
Le misure non convincono i benzinai che, dopo averlo ‘congelato’, potrebbero confermare lo sciopero previsto a fine mese per le giornate del 25 e 26 gennaio.
“E’ essenziale combattere l’evasione nel settore che, purtroppo, sottrae alcuni miliardi alle casse dello Stato”, commenta Consumatori Attivi. “Il controllo non deve riguardare esclusivamente i benzinai, ultima pedina (debole) di una lunga filiera. I controlli devono essere fatti a monte, dove ci sono i grandi guadagni. Si proceda finalmente con il taglio delle accise, unico vero modo per abbattere il prezzo alla pompa del carburante. Tra caro mutui, caro bollette, caro spesa è necessario contenere i costi che, altrimenti, si riverbereranno su tutti i beni di consumo e i servizi”.