Alla fine della pandemia la nostra autonomia regionale è a rischio. L’allarme viene lanciato dal senatore udinese Tommaso Cerno (nella foto). “Pur essendo stato eletto nel collegio di Milano – spiega – il mio cuore è in Friuli. E mi sembra che ci sia bisogno di cuore adesso, non di rimpasto di governo e calcoli elettorali”.
Fatta questa premessa, Cerno punta il dito contro i rappresentanti della nostra regione che siedono oggi in Parlamento, di entrambe gli schieramenti.
“ascolto attonito le dichiarazioni dei parlamentari del centrosinistra del Friuli-Venezia Giulia mentre la regione si scioglie sotto i loro occhi e si prepara a una delle recessioni più pesanti della sua storia – spiega il senatore che, dopo essere uscito dalle fila del Pd, è oggi iscritto al gruppo misto di Palazzo Madama -. Spero che nella riforma elettorale gli attribuiscano sì un seggio, ma su Marte. In quanto al centrodestra mi sembra regni il caos: il governatore Massimiliano Fedriga deve fare tutto il possibile perché Roma non ci ricatti a fine emergenza. Guarda caso il Friuli ha subito il peggiore trattamento del Nordest: avremo un crollo delle entrate e del Pil di oltre il 12 forse il 15 per cento. Si crea così l’occasione per il governo centrale di ripianare il buco riprendendosi la competenza sulla Sanità e decretando di fatto la fine della gloriosa autonomia del Friuli-Venezia Giulia”.