“Con più collaborazione vera fra Italia e Austria ci sono maggiori possibilità di controllare il fenomeno dei flussi dei migranti, quindi se i nostri vicini dimostrano nei fatti di voler andare in questa direzione la consideriamo una notizia positiva”. Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l’incontro di ieri del ministro dell’Interno Angelino Alfano con il collega austriaco Wolfgang Sobotka. Il faccia a faccia ha portato alla conclusione che il muro al valico del Brennero non ci sarà, l’Austria sostiene il piano italiano sulle migrazioni e il cosiddetto il ‘migration compact’.
“Come ha giustamente rilevato il nostro ministro degli Esteri – ha continuato – non ci sono masse di profughi in Alto Adige che premono alla frontiera del Brennero, e questo vale ancora di più per la frontiera di Tarvisio dove il flusso, sia pur non ingente, è all’inverso in entrata dall’Austria in Italia. I controlli invocati dall’Austria, che sul territorio di casa nostra siamo capaci di fare noi, dovrebbero valere e applicarsi in entrambe le direzioni”.
Secondo Serracchiani “bisognerà poi naturalmente verificare che si mantenga una linea di coerenza tra le dichiarazioni ufficiali di oggi e gli atti che seguiranno, anche in sede europea riguardo l’appoggio concreto dell’Austria al migration compact”. Riguardo l’ipotesi di nuovi hotspot di secondo livello, Serracchiani ha precisato che “l’esperienza del Cie in Friuli Venezia Giulia l’abbiamo già fatta e non intendiamo ripeterla”.