Il criterio di classificazione dei territori in base all’algoritmo e ai 21 parametri va rivisto. E’ quanto ha stabilito la Conferenza delle Regioni, convocata questa mattina su richiesta del governatore Fvg Massimiliano Fedriga che, sabato in conferenza stampa, aveva annunciato la sua ‘battaglia’ per discutere i criteri applicati dal Comitato tecnico scientifico che determinano il passaggio in una o nell’altra fascia di rischio.
“La proposta di Regione Friuli Venezia Giulia di revisione dei parametri e di modifica del processo decisionale è stata accolta dalla Conferenza delle Regioni. Il nostro obiettivo è quello di avere a disposizione dei parametri immediatamente disponibili da parte delle Regioni, che devono essere il frutto di un confronto con la parte tecnico scientifica a livello nazionale e regionale. Confronto che deve essere da supporto per la decisione finale che non può che essere di carattere politico“, commenta Fedriga.
“Chiediamo un passo in avanti in termini di responsabilizzazione sia da parte del Governo sia delle Regioni al fine – sottolinea Fedriga – di compiere le scelte migliori per combattere la pandemia e tutelare la massimo la salute dei cittadini“.
“La Conferenza delle Regioni – scrive il vicegovernatore Riccardo Riccardi in un tweet – ha espresso consenso unanime alla proposta. Ora è avviato il confronto con il Governo”.
Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa ha parlato dei parametri. “La decisione – presa con un provvedimento il 30 aprile – prevedeva che ci fosse un’intesa tra Regioni e Roma. Il meccanismo nasceva come una ‘barra di controllo’ dei dati locali, mentre adesso è diventato un elemento di giudizio. Al Governo chiediamo un confronto preventivo in tempi utili – non mi puoi dire venerdì che domenica passo a un altro colore – per poter adottare i provvedimenti. Il sistema, insomma, necessita di un tagliando. Non vogliamo fare ‘casino’, ma avviare un percorso condiviso. Il presidente Fedriga ha argomentato in materia puntuale le richieste di maggiore trasparenza e condivisione”.
Il meccanismo ‘a colori’ introdotto dall’Esecutivo con l’ultimo Dpcm (in vigore fino al 3 dicembre) prevede tempi ben precisi – almeno due settimane – per il passaggio a una fascia di rischio inferiore. Un punto sul quale il ministro della Salute Roberto Speranza non sembra intenzionato a ‘fare sconti’. La sottosegretaria Sandra Zampa conferma che l’obiettivo del Governo è proseguire con il ‘modello delle tre fasce’, mentre viene escluso un lockdown totale come quello varato in Austria, in vigore da oggi, dove il cancelliere Kurz ha disposto fino al 6 dicembre la chiusura, oltre alle attività di ristorazione e tempo libero, di commercio (ad eccezione di generi alimentari, banche, uffici postali, farmacie e drogherie), parrucchieri, estetisti e scuole.