“Mi sono rivolta direttamente al ministro Di Maio: convochi subito, già nelle prossime ore, un tavolo istituzionale al Mise per scongiurare la delocalizzazione dell’azienda DM Elektron di Buja e conseguentemente salvaguardare i livelli occupazionali”. Così la parlamentare del Pd Debora Serracchiani a fronte del precipitare della situazione occupazione della azienda elettronica di Buja.
Serracchiani ricorda inoltre nel testo che “dal 7 dicembre scorso i lavoratori stanno manifestando giorno e notte all’esterno dell’azienda attraverso un presidio e che questa mattina si sono vissuti momenti di tensione allorquando sono intervenute le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, arrivate sul posto in gran numero, per consentire il passaggio ai mezzi che traslocavano macchinari in Romania”. Serracchiani ha inoltre fatto presente che il segretario della Fiom Cgil di Udine ha “denunciato la presenza di un numero sproporzionato di agenti per questa operazione”.
La parlamentare del Pd, che richiama i “forti impegni politici e istituzionali presi del vicepremier Di Maio, intesi a disincentivare la delocalizzazione di imprese italiane ed estere, operanti sul territorio nazionale”, indica all’esponente del Governo che “a spingere i lavoratori verso questo atto estremo di protesta sono le crescenti preoccupazioni per il futuro dello stabilimento. Più volte – ha aggiunto – le organizzazioni sindacali hanno chiesto di conoscere i piani aziendali ma la proprietà non ha mai voluto chiarire i propri intendimenti. E nello stabilimento di Buia c’è chi è occupato da oltre 30 anni e si vede “portare via un pezzo della propria vita” ha sottolineato Serracchiani al ministro Di Maio.
Il capogruppo alla Camera della commissione lavoro per Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, in una nota si esprime su quanto sta accadendo alla Dm Elektron: “Deve esserci massima chiarezza in questa vicenda che sta danneggiando sia i lavoratori che la proprietà aziendale. Ho partecipato al tavolo in Regione con l’Assessore Bini, la proprietà e le parti sindacali, e ritengo opportune tutte le iniziative atte a stemperare la tensione e tutelare i posti di lavoro. L’unica via è quella di individuare soluzioni tenendo conto di tutti gli interessi coinvolti e senza escludere quelle che possono essere lecite esigenze aziendali di incremento dell’attività, che però non pregiudichino i diritti dei lavoratori. Qualche decina di persone senza lavoro sarebbero un dramma per il nostro territorio al netto del fatto che il mercato dell’elettronica è ormai un settore molto difficile. Considero importante che la stessa proprietà tramuti in realtà le certezze che ha espresso in seno alla riunione di oggi”.